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Lamento di Portnoy
 
Lamento di Portnoy 2015-12-22 18:03:41 Giovannino
Voto medio 
 
2.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
3.0
Giovannino Opinione inserita da Giovannino    22 Dicembre, 2015
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Lo psicanalista Roth.

Immaginatevi un lettino rosso di pelle, una luce al neon e uno psicanalista. E poi il protagonista di questo romanzo, Alexander Portnoy. Questo è in sostanza quello che Roth ci racconta in questo romanzo/autobiografia (che è quello che poi lo ha fatto conoscere al grande pubblico), un lungo monologo di 219 pagine, in cui il protagonista ci racconta tutta la sua vita: nascita, infanzia, adolescenza, ma soprattutto rapporti interpersonali. Ed è proprio questo che poi diventa pian piano il fulcro del racconto, il rapporto di Portnoy con le donne, e più direttamente con il sesso (e con l'autoerotismo). Logicamente come in ogni seduta psicanalitica che si rispetti il protagonista tornerà alle origini di questi rapporti complicati e, proseguendo con il racconto, arriverà al suo rapporto con la famiglia e in particolare con la madre. In tutte queste 219 pagine lo psicanalista non interviene mai (se non all'ultimo), lasciando quindi la palla completamente al protagonista che con uno sfogo totale, o meglio come dice il titolo con un lamento, si svuota di tutto il peso che sembrava tenere dentro da anni.
È un romanzo particolare perché non ha una conclusione e non ha neanche colpi di scena o personaggi che irrompono nel racconto, è un vero e proprio monologo, a volte infatti rischia di annoiare per la staticità (non credo infatti sia un caso se è solo di 219 pagine) in compenso però con il proseguo della lettura e con il venire a conoscenza di ulteriori particolari sulla vita di Portnoy alcune riflessioni risultano molto interessanti, quasi come se ci trovassimo di fronte ad una vera seduta psicanalitica (gli amanti della materia lo apprezzeranno sicuramente).
Un romanzo scritto come al solito in maniera scorrevole, usando un linguaggio confidenziale, non lesina le parolacce o gli espliciti riferimenti sessuali (all'uscita ci furono diverse critiche proprio per questo motivo), e logicamente è tutto in prima persona. In conclusione un romanzo leggero che si legge in una settimana, però non vi aspettate il Roth di Pastorale Americana, restereste delusi.

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Recensione eccellente . Lessi questo libro quando fu pubblicato in Italia e mi piacque.. Non lo rileggerò , temo che siamo invecchiati tutti e due
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