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Vonnadoriani vs Umani
Se chiedete all’innominato protagonista di questo romanzo di darvi una definizione di “essere umano” la sua risposta non potrà che essere questa:
« Per quanti di voi non lo sapessero, un umano è una forma di vita reale a locomozione bipede, di media intelligenza, che conduce un’esistenza ampiamente illusoria su un piccolo pianeta intriso d’acqua in un angolo assai solitario dell’universo. Agli altri, compresi coloro che mi hanno mandato quaggiù, dirò invece che gli umani presentano sotto molti aspetti un livello di stranezza esattamente pari alle aspettative. E non c’è dubbio che al primo avvistamento sia impossibile non restare inorriditi dal loro aspetto fisico. Soltanto le facce contengono già ogni sorta di ripugnanti bizzarrie. Un naso centrale protuberante, labbra coperte da un sottile strato cutaneo, rudimentali organi uditivi detti “orecchie”, occhi piccoli e “sopracciglia” inspiegabilmente prive di scopo. Nell’insieme, tali caratteristiche costringono l’osservatore a un lungo esercizio mentale di elaborazione e assuefazione».
La missione originale di questo alieno mandato sulla Terra di per sé era abbastanza semplice: distruggere i risultati conseguiti dal professor Andrew Martin relativamente alla dimostrazione dell’ipotesi di Riemann. Se non vi fosse riuscito il destino dell’intero universo sarebbe stato definitivamente compromesso.
Ma si sa, non sempre tutto va come vorremmo talché questo disincantato nuovo Andrew si avvicina pian piano ad un mondo di cui crede di conoscere tutto quando in realtà non conosce alcunché essendo le sue informazioni in merito, alquanto lacunose ed errate. E’ vero infatti che il genere umano tende ad essere guerrafondaio, che spesso i sentimenti e i valori vengono messi in discussione per altrettanti deplorevoli principi, ma sotto la carne che racchiude quella razza vi è altro, molto altro.
Nella sua permanenza sul Pianeta azzurro il nostro simpatico eroe finirà col dimostrarsi un pessimo extraterrestre ma un grazioso umano che, giorno dopo giorno, verrà sottoposto a una sempre più intensa educazione sentimentale, cosa a lui interamente sconosciuta. Su Vonnadoria infatti non esistono famiglie, sentimenti, empatia, dolore.
Non vi svelo altro sulla trama poiché “Gli umani” è un testo ricco di contenuto, capace di guardare la prospettiva antropica con occhi esterni, capace di far sorridere con le avventure e disavventure di questo ex Vonnadoriano ma soprattutto capace di far riflettere il lettore su quello che è essere un individuo complesso quale l’esemplare umano è.
Stilisticamente parlando il componimento è scritto con grande maestria, la penna scorre rapida e cattura senza difficoltà chi legge. Contenutivamente troverete momenti di ilarità e grande ironia mixati a attimi di riflessione in cui i valori e tutto quel che è proprio della nostra esistenza verranno messi in luce in un modo ben diverso dall’ordinario.
Vi lascio con qualche breve incipit:
« Un paradosso: le cose che non ti servono per vivere – i libri, l’arte, il cinema, il vino e via dicendo – sono quelle che ti servono per vivere»;
«Non era affatto previsto che tu dovessi nascere. La tua esistenza è quanto di più vicino all’impossibile. Rifiutare l’impossibile è come rifiutare te stesso »;
« In ogni vita c’è un momento particolare. Una crisi. Il momento in cui dici: tutto ciò in cui credo è sbagliato. Succede a tutti, l’unica differenza sta nel modo in cui quella consapevolezza agisce su di te e ti cambia. Nella maggior parte dei casi, la si nasconde sotto un tappeto e si fa finta che non esista. E’ così che gli umani invecchiano. E’ questo, in fin dei conti, che gli raggrinzisce la faccia e gli curva la schiena e gli assottiglia le labbra e le ambizioni. Il peso della negazione. La fatica che comporta. Non è una caratteristica esclusiva degli umani. Il più grande gesto di coraggio o la più grande follia che si possa fare è cambiare».
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Commenti
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Non nascondo che io ci sono "incappata" quasi per caso e l'ho divorato in un paio di giorni (anche se per la recensione ho dovuto aspettare a causa della mancanza di tempo).
E' affascinante questo alieno fuori dal tutto e dal tutti. La prospettiva che viene offerta è sinceramente interessante, sembra veramente di osservare ciascuno di noi con un occhio però ben lontano da quello a cui siamo abituati. :-)
sono in un periodo strano, dove sembra che nessun libro mi "attragga"...
Questa tua critica invece mi ha fatto "drizzare le antenne" mi ha fatto venir voglia di leggerlo!
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