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Aspetta primavera, Bandini
 
Aspetta primavera, Bandini 2015-12-06 13:36:08 siti
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
siti Opinione inserita da siti    06 Dicembre, 2015
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Tale padre...tale figlio?

Rocklin, Colorado. Inverno.

Lei è Maria, lui è Svevo. Loro sono Arturo, August e Federico Bandini, i figli di una coppia di italiani naturalizzati americani. Lei snocciola infiniti grani di un rosario che dovrebbe compensare tutta la sua miseria, lui bestemmia, muratore maledetto in un maledetto inverno.

I toni di Fante sono questi. La narrazione quasi anaforica all’inizio, ha il potere di dipingere un quadro realistico di una realtà marginale ed emarginata, ai limiti della sopravvivenza, nella quale la fanno da padrone miseria e rassegnazione. Arturo, il figlio quattordicenne e la traduzione in parola dei suoi pensieri (anche nei momenti meno opportuni) , sono un’efficace messa a nudo di quel marasma di pensieri e di emozioni tipici dell’adolescenza. Gli eccessi nel comportamento, sanati sempre da un’indulgente e immediata confessione, sono invece l’esito tutto personale del substrato familiare e sociale di appartenenza e spesso sono tinteggiati da una gradevolissima vena ironica.

Durante la lettura, a più riprese, mi è venuta in mente l’esperienza autobiografica raccontata da Frank McCourt nei romanzi “Le ceneri di Angela” e “Ehi prof” e quanto poco io l’abbia apprezzata. Non sono riuscita a capire subito perché invece questa narrazione, così simile nei temi, mi giungesse al contrario gradita, per arrivare poi a comprendere che è la forma la chiave di volta del mio gradimento. Aspetta primavera, Bandini è narrato in terza persona e il narratore alterna i punti di vista focalizzando l’attenzione sul padre e sul figlio, ciò fa intuire al lettore l’humus autobiografico che sorregge l’impianto narrativo per cui immediata è la corrispondenza John- Arturo e Nicola- Svevo, diversamente da quell’io auto commiserante che mi aveva irritato negli scritti di McCourt.
Nello scritto di Fante ci si può concedere il lusso di abbandonarsi alla finzione narrativa anche se si rimane perfettamente consapevole che tutto il suo vissuto è lì tra quelle pagine e il pensiero corre a immaginarlo. Spesso la stessa narrazione, alleggerita dai toni sornioni e quasi umoristici, contribuisce ad allontanare dalla miseria, dalla bassezza del quadro familiare, da una coppia di genitori così insana nella loro unione maledettamente tenuta unita dal medesimo destino di immigrazione e di povertà non solo materiale.

Insomma una lettura gradevole, originale ma deludente nell’epilogo ( a livello narrativo), a tratti anche una lettura amara che implica una riflessione profonda sui legami familiari e sulla strutturazione delle singole personalità in base ai modelli di madre e di padre che capita di avere. In questo caso più volte mi ha preoccupata la psicologia del giovane Arturo, la mitizzazione della figura paterna e l’inconscia ammirazione scaturita dai suoi comportamenti più riprovevoli o ancora le proiezioni fatte sulla povera Rosa di cui si dice innamorato... , per non parlare dei sentimenti contrastanti provati nei confronti della madre.
Non so se affronterò gli altri testi del ciclo Bandini o se lascerò Arturo nell’irresolutezza della sua adolescenza.

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Commenti

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Bella recensione, Laura. Mi sembra una lettura interessante, come dici, nonostante l'epilogo deludente.
Ciao Laura. Il tuo commento è molto interessante. L,autore però ha, per le mie esigenze di lettore, qualcosa di respingente, per cui forse a causa di pregiudizio non ho letto alcuna sua opera. Per voler conoscere un nuovo autore ci vuole qualche attrazione che spinga a leggerlo, spinta che qui manca.
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siti
07 Dicembre, 2015
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Grazie Anna Maria, è interessante e io l'ho trovata pure gradevole.Ciao
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siti
07 Dicembre, 2015
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Ciao Emilio, sarei curiosa di sapere da cosa nasce questo pregiudizio. Personalmente sono contenta di aver scoperto un altro Arturo da quello da me conosciuto in alcune pagine spesso antologizzate e che non rendono minimamente l'idea della complessità del personaggio e del suo essere l'alter ego dell'autore.
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Emilio Berra  TO
07 Dicembre, 2015
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Laura, penso di aver captato ci sia nelle opere dell'autore un pessimismo di fondo senza orizzonti, se non una sorta di nichilismo. Spero di sbagliarmi.
Poi, come tutti i lettori sosiddetti "forti", ho una pila di libri che aspetta, e una lista di desideri di lettura che è lunghissima : mi sto accorgendo sempre più che la letteratura è piena di autori interessanti con libri attraenti. Occorre pur scegliere.
Ah, Laura, che meraviglia questo romanzo! Concordo pienamente con la tua valutazione, un Fante in erba, certamente, ma non sarà proprio questa freschezza a rendere così gradevole questo romanzo? La saga di Bandini è un mio punto fermo di lettore... :-) Però deludente nell'epilogo, no, se poi seguono altri tre romanzi... :-)
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siti
08 Dicembre, 2015
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Ciao Emilio, non so se le altre opere siano pervase da questo pessimismo di fondo, l'opera in questione è amara ma divertente, dal tono disincantato ma gradevole; fa conoscere uno spaccato di vita che non è poi così lontano da certo degrado attuale, implica riflessioni sulle nuove migrazioni, insomma un modo di vedere la propria identità forse ridendoci su e accettando i limiti della condizione umana anche quando non raggiunge i massimi sistemi, appunto. Ho solo il timore che l'adulto Arturo Bandini mi deluda perché in un adolescente tutto ciò che è stato rappresentato lo concepisco in un adulto mi deluderebbe parecchio...
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siti
08 Dicembre, 2015
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Sì Bruno, proprio gradevole, sono rimasta colpita dalla capacità di ricordarmi l'adolescenza mia ma anche in assoluto. L'epilogo l'ho trovato deludente perché rispetto all'economia del narrato mi è sembrato dapprima frenato ( vedi sezione Rosa Pinelli) ,frettoloso poi nell'atto finale e poi forse mi ha pure disturbato la mezza redenzione paterna! Boh! Un misto di queste sensazioni. Ma in virtù della risposta fornita a Emilio, pensi che rimarrei delusa dall'evoluzione del personaggio, lo lascio lì nella sua adolescenza o lo vedo crescere? Che mi consigli?Ciao e grazie.
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Cristina72
09 Dicembre, 2015
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Condivido. Ho letto qualcosa di Fante e a mio avviso ci sono autori che meritano la precedenza.
I libri di Fante mi lasciano l'amaro in bocca . La famiglia come la descrive lui è una cappa di piombo. Preferisco altri autori.Grazie della bella recensione , siti
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