Dettagli Recensione
L'X-Factor
E’ strano questo romanzo. Con capitoli molto corti e quindi in modo molto frammentato, attraverso comunque un punto di vista esterno, ci racconta la storia di una coppia di sposi. Il tema conduttore è la cucina indiana e i suoi ingredienti, uno per ogni lettera dell’alfabeto (il mio preferito è quello alla lettera X). Ma è solo un espediente letterario. E’ un libro dedicato alle donne, perché dentro di loro a volte si nasconde un’enorme riserva di emozioni, racchiusa magari in un involucro rigido e perché spesso sono tanto ingenue da dimenticare chi sono, quando permettono ad un uomo di trovare posto dentro di loro. E’ pericoloso a volta far entrare qualcuno dentro di noi, perché significa aprire le porte alla debolezza ed all’angoscia dell’incertezza. A volte, per non sentire male, ci radichiamo sul terreno fermo della mancanza di aspettative, ma non è vera vita questa. Può capitare, perché la realtà ha un modo curioso di grattare via la magia. La vita però è molto brava a volte a guarire se stessa e ci può essere dolcezza nel compiere un passo verso l’ignoto, anche se nessuno è più solo di chi si vede davanti solo solitudine. Questo libro è tutto questo e forse ancora di più. E’ un libro da assorbire e da respirare, lasciandosi prendere per mano, scorrendo via quando alcuni termini non si comprendono nel dettaglio, perché il messaggio che vuole lasciare è oltre.
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