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La strana biblioteca
 
La strana biblioteca 2015-11-20 12:29:00 pierpaolo valfrè
Voto medio 
 
2.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
2.0
pierpaolo valfrè Opinione inserita da pierpaolo valfrè    20 Novembre, 2015
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Prendi la tristezza in mano,soffiala nel fiume

La strana biblioteca è una favola di Murakami Haruki che, nell’edizione italiana, è illustrata da Lorenzo Ceccotti. Una settantina di pagine scritte a caratteri grandi, con lo stile semplice e un po’ enigmatico di tutte le fiabe, intervallate da numerose inquietanti illustrazioni. Una lettura di pochi minuti che libera una gran quantità di immagini, ci si mette più tempo a riflettere sul suo possibile significato che a leggerla.
C’è una biblioteca, c’è un bambino, e c’è il male. Nella biblioteca, nel labirinto degli infiniti mondi che si parlano, si intrecciano e si rincorrono, le tenebre possono essere rischiarate dalla luna nuova, si possono fare incontri con le più tenere creature dei tuoi sogni, e si può sperare che il cane feroce che ti terrorizza e ti mangerà vivo sia invece attaccato e annientato dal tuo piccolo storno. E quando uscirai dal labirinto delle pagine, il male rimarrà prigioniero lì dentro e nessuno ti farà domande, né ti chiederà spiegazioni.
Nel mondo reale non è così, la sofferenza e la solitudine si dissolvono con molta più fatica. “Quando sono solo, il buio intorno a me si fa molto profondo. Come in una notte di luna nuova”. Il mio piccolo storno rimarrà sempre un uccellino, non incontrerò mai l’uomo pecora e nessuna ragazza dalla pelle splendente come la luna verrà a sedersi vicino a me.
Come sarebbe bello se la tristezza e il dolore potessero sempre essere rinchiuse tra le pagine di un libro….

Indicazioni utili

Lettura consigliata
  • no
Consigliato a chi ha letto...
Non indispensabile. Però l'investimento in tempo è veramente minimo e la lettura, che in un primo tempo lascia un po' perplessi, continua a solleticarti anche dopo e tutto sommato la apprezzi di più a distanza.
Scimmiottando i gourmet: boccone amaro, ma con retrogusto apprezzabile ...
Il giudizio è fatalmente influenzato da un po' di reverenza verso il più volte quasi-Nobel
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Commenti

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Bello comunque l'omaggio a De Andrè nel titolo :-)
Ciao Pierpaolo. Un Murakami minore...
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aeglos
23 Novembre, 2015
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IN EFFETTI NON è PIù IL murakami che conoscevo...peccato....:-( Cosa gli è preso?
In risposta ad un precedente commento
pirata miope
23 Novembre, 2015
Ultimo aggiornamento:
23 Novembre, 2015
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io amo Murakami ma questo stando alla tua recensione non ha grande valore...eppure sono le stesse parole con cui lo descrivi che mi mettono voglia di leggerlo...

07 Settembre, 2016
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Racconto intenso e suggestivo, all'altezza della migliore produzione di Murakami, della quale, per propensione personale, apprezzo maggiormente i romanzi lunghi e articolati, come Dance Dance Dance o L'uccello che girava le viti del mondo. Criticabile la scelta editoriale di pubblicare un singolo racconto, seppur accompagnato dalle belle illustrazioni di Lorenzo Ceccotti, a un prezzo di copertina francamente troppo elevato. L'esperimento, che mi auguro non diventi una tendenza, era stato preceduto dalla pubblicazione di Sonno, racconto già compreso nella raccolta L'elefante scomparso e altri racconti, ripubblicato dallo stesso editore, questa volta illustrato dalla disegnatrice tedesca Kat Menschik.
L'inquietante, odioso vecchio della biblioteca, il grottesco uomo-pecora, figura ricorrente e cara all'autore (Nel segno della pecora e Dance Dance Dance), la bella, evanescente ragazza senza voce sono, insieme al protagonista, i personaggi che si aggirano silenziosamente tra le buie stanze, le viscide scale scivolose e i labirintici corridoi della strana biblioteca. Un luogo della mente, una realtà parallela, un incubo paralizzante, dal quale si può fuggire da soli, senza scarpe, in una notte di luna nuova.
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