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Ci rivediamo lassù
 
Ci rivediamo lassù 2015-11-02 12:08:45 C.U.B.
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C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    02 Novembre, 2015
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I ragazzi del Quattordici Diciotto

L'umidita', il freddo, la fame, gli stenti.  
Protetti da quel mezzo elmetto in testa, forti del fucile che mira al nemico, schiacciati sotto il peso di un mitragliatore, decisivi con la granata in pugno scivolano tra le trincee.
Un pensiero alla bella ragazza sorridente ritratta da una fotografia nascosta accanto alle due righe per la mamma , se a domani non arrivo portale un fiore tu che stai leggendo.
Sono i ragazzi del Quattordici Diciotto, i soldati al fronte durante la prima grande guerra.

Albert in fondo ad una fossa,  non troppo profonda ma troppo scivolosa. Poi il buio, il peso, la terra che trema sotto l'urto delle bombe ed il corpo immobile, un ultimo respiro avvinghiato ai polmoni. Edouard lì accanto e' riverso gravemente ferito, eppure trova la forza di scavare, guidato dall'intuito, dal destino.
Così, su quel campo di battaglia, poco prima dell'armistizio, le vite di due giovani mezzi morti si avviano verso un brillante futuro di quasi vivi.

Bel lavoro corposo, scorrevole e significativo, Lemaitre e' sempre molto bravo a caratterizzare i personaggi e a calarsi in maniera evocativa ed armoniosa nella vicenda, che appare quanto mai verosimile sebbene si tratti di narrativa.
"Ci rivediamo lassù" parla di un conflitto che volle una generazione condannata a morte, cammina tra i reduci nelle strade affamate del dopoguerra, polemizza con piglio frizzante e sarcastico sul business del post mortem mondiale . Irrispettoso, corrotto , truffatore.

Un lavoro molto piacevole e toccante che si legge con avidita' ed emozione , tra ricerca storica e fantasia l'autore ha ripercorso un'epoca commemorando con calore ed umanita' quei giovani che ormai, nemmeno spesso, sono ricordati soltanto dal bronzo di un monumento  e un Tricolore scolorito.

Scorrono le pagine, un uomo piange la morte del figlio che non ha mai saputo amare. 
Trova la pace solo quando un uccello dalle grandi ali lo guarda negli occhi, un solo istante di gratitudine, quasi come fosse amore.

Non ho pianto molto, ma ho di frequente sorriso commossa. Buona lettura.

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Commenti

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Ciao CUB.
Bel commento e bella segnalazione.
una narrativa dal sapore molto forte...
mi fa piacere sapere che ogni tanto si scrive della buona narrativa a contenuto storico
lapis
03 Novembre, 2015
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Che bella recensione! In questo periodo, in cui sto ricostruendo la storia del bisnonno durante la prima guerra mondiale, questa segnalazione mi colpisce particolarmente. Grazie mille.
Grazie dei commenti.
A me Lemaitre piace proprio.
Complimenti tra l'altro a chi ha scelto la copertina che non e' solo bella, e' proprio perfetta.
Rollo Tommasi
03 Novembre, 2015
Ultimo aggiornamento:
03 Novembre, 2015
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Ti capisco: è un libro strano. Suscita emozioni mentre il suo autore simula una narrazione tutto sommato distaccata... addirittura ironica. Eppure lo sguardo è pietoso.
Mi hai fatto ricordare "Niente di nuovo sul fronte occidentale", tristissimo ma splendido.
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