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Cosa significa essere umani
Gli Umani di Matt Haig è un libro che si divora, semplicemente. Sarà per lo stile molto scorrevole dell'autore, sarà per la fluidità della narrazione e per la curiosità che suscita dentro il lettore, ma è inevitabile arrivare alla fine ancora prima di esserti accorto di aver iniziato il libro. O almeno così mi è parso.
Il protagonista è un alieno, mandato sulla terra per uccidere e sostituire il professor Martin, importante matematico che ha appena risolto uno dei problemi più importanti nella storia dei numeri: l'ipotesi di Riemann sulla distribuzione dei numeri primi. L'importante scoperta sconvolgerebbe il mondo umano, per questo è importante che il professore scompaia e chiunque sia a conoscenza della risoluzione della formula con lui.
La bellezza di questo libro è conoscere insieme all'alieno il mondo umano: diamo per scontato migliaia di cose, giorno dopo giorno, mentre vedere con un occhio esterno le migliaia di contraddizioni che ci definiscono risulta a dir poco sorprendente. Segnalo una delle frasi più azzeccate del libro:
« Di lì a poco mi sarei reso conto che ero finito su un pianeta di cose avvolte dentro cose. Alimenti dentro i loro incarti. Corpi dentro i vestiti. Disprezzo dentro i sorrisi. Tutto era nascosto ».
Matt Haig riesce con sarcasmo e ironia a farci entrare non in un mondo fantasioso e immaginario, ma nella vita di tutti i nostri giorni: studia con un'ironia sottile e pungente la razza umana ed è inevitabile sorridere quando ci porta a far vedere come siamo completamente governati dai nostri sentimenti, dalle nostre evidenti incoerenze, dal nostro apparire, dalla nostra quotidiana vita di cui diamo tutto per scontato.
E allora, scoprendoci, diventa istintivo per l'alieno diventare sempre più umano e per noi voler essere umani quanto lui: ci fa riscoprire la bellezza di ogni nostro movimento e sentimento.
La trama è molto semplice e nel complesso non ha grandi svolte sorprendenti; il punto forte del romanzo è sicuramente lo stile che riesce a prenderti e a voler continuare la lettura.
Mi è piaciuto moltissimo proprio perché sono riuscita a entrare in un mondo umano che a stento riuscivo a credere f'osse davvero quello di tutti i giorni.
Insomma, lo si può definire con una sola parola: arguto.