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Invecchiare è un gioco serio
È un romanzo serissimo sulla violenza delle relazioni manipolative, sull’onnipotenza e sul limite degli esseri umani, sulla perdita, sulla evoluzione del desiderio sessuale.
La dissacrante, ironica, viva Erica Jong ci consegna il diario personale dei fatti, dei sentimenti, dei pensieri che accompagnano la sua esperienza consapevole di donna, di moglie, di madre, di figlia, di amica. E se la prima coscienza di sé manifesta la paura di volare, Fear of Flying, la coscienza dell’età adulta è Fear of Dying, è paura di morire. Scelgo di mantenere il titolo originario.
La libertà è il risultato della fatica di capire e di rimanere nelle situazioni, della fatica di scavare e di andare indietro. La libertà è l’onestà di dirsi le cose come stanno. Per questo dichiarare la paura di volare e la paura di morire è, in fondo, desiderio ed espressione di vita.
L’esistenza è esperienza di Eros e Thanatos, di vita e morte, di sessualità e dolore, di impotenza ed energia. L’indagine sull’evoluzione pubblica e privata del proprio sé, è accompagnata dalla presenza di Isadora Wing, amica di sempre, confidente fidata, grillo parlante affettuoso e non persecutorio.
“Gli antichi greci credevano che i sogni potessero curare. Se dormivi nel tempio di Esculapio, potevi guarire sognando”(p.23). L’essere umano è corporeità, è relazione, è immaginazione.
Vanessa Wonderman ha 63 anni “spacciati per cinquanta” (p.150) e scrive di sé e delle sorelle Antonia ed Emilia, preoccupate e indaffarate nell’accudire i genitori anziani. Scrive della figlia incinta, da accompagnare alle periodiche visite mediche e del marito, Asher, di quindici anni più anziano di lei, spaventato per la salute malferma, che perde memoria, mobilità, entusiasmo.
Tre generazioni di donne che si confrontano e che arrivano alla comprensione più profonda della felicità, ad una comprensione più triste e autentica della vita condivisa con chi è prossimo.
Al bando condanne, pregiudizi e sensi di colpa, la protagonista cerca legami e parole significative, complicità e supporto più che possesso e ipocrisia. Convince l’atteggiamento schietto e opportuno della donna, ricercatrice spaventata e meravigliata, eccedente, mai politicamente corretta.
Nella esperienza quotidiana, talvolta, manca il lavoro di lettura possibile, il discernimento e l’autonomia.
L’assenza di perdono e di protezione può diventare malattia. Offrirsi il permesso di pensare, di raccontarsi, di sperimentare le relazioni, significa generare nuovi significati, mettere al mondo opzioni colorate, attendere gioiosamente i cambiamenti verso l’età adulta e la vecchiaia.
Oltre la traduzione infelice e inappropriata del titolo, auguro il coraggio di godere del romanzo e dell’heure bleu, la sfumatura del cielo che spezza il cuore: non è più giorno e il tramonto occhieggia alla notte.
“Anch’io appartengo al Più Più Più Club.” p.184
“Quando sei giovane, la tua energia è così abbondante che pensi di fare qualsiasi cosa, ma è anche priva di una direzione specifica. Quando invecchi, devi incanalare la tua energia, perché è limitata.”p.109
“Quando sei giovane, ti manca la prospettiva. Pensi che la vita duri per sempre… pensi di non dover scegliere… Ma il tempo, già tuo amico, diventa tuo nemico… E tu vorresti solo poter tornare indietro e rifare tutto da capo, correggere gli sbagli, sistemare le cose”p.110