Dettagli Recensione
Qualche granello d'oro tra le parole
Libro un po' verboso, ma dal discreto retrogusto, solo per lettori consumati.
Non si può negarne la prolissità e la punteggiatura a volte arbitraria, con lunghe digressioni che fanno pensare a Proust, ma che si perdonano solo ai capolavori. Piuttosto cerebrale nel descrivere meticolosamente pensieri e sensazioni, non manca comunque di passaggi ben riusciti, che brillano per stile ed intelligenza.
Notevole è la capacità dello scrittore di mettere in piedi diversi piani di lettura, tutti ugualmente plausibili e confutabili, poliedrici, come la natura umana, e oscuri, come le forze che regolano certe azioni. Sarebbe potuto essere un giallo, se l'autore non l'avesse annacquato a bella posta, quasi per vezzo letterario.
L'innamoramento della protagonista, dapprima in filigrana, si fa strada in modo sempre più marcato nel corso della narrazione, con un guizzo inaspettato di emozione che l'io narrante si concede solo nelle ultime righe.
Consigliato a chi ama lo spirito di osservazione spinto all'eccesso: troverà qualche granello d'oro tra la sabbia delle (troppe) parole.
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