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I marmocchi si sono "fatti" grandi cara Agnes :-)
Le vicende hanno inizio nel 1970, i figli di Agnes sono cresciuti ed hanno incominciato ad intraprendere il loro personalissimo percorso di vita. Mentre il responsabile Mark riveste i panni dell'uomo di casa sin dall'età di quattordici anni riuscendo a crearsi un mestiere dal quale trarrà beneficio per sé e la sua famiglia, Frankie entra a far parte di una banda di skinhead giungendo a compiere violenze su uno dei suoi stessi fratelli e dover quindi fuggire a Londra dove cadrà nel giro della malavita e in quello, che per lui sarà letale, della droga, Cathy si innamora di un poliziotto, Simon diviene inserviente in un ospedale, Dermot uno scaltro uomo di strada e Trevor un promettente artista.
Gli anni cominciano a pesare sulle spalle della nostra protagonista che, seppur ancora giovane (per quelli che sono i nostri standard) risente delle fatiche del lavoro e delle difficoltà della vita. Una lauta consolazione le viene data dal francese Pierre che munito di calma e pazienza riuscirà a far breccia nel cuore di questa donna forte e determinata che mai ha conosciuto l’amore.
La famiglia sarà anche costretta a trasferirsi dal centro di Dublino in quella che viene definita come “la periferia”, una misura necessaria adottata dal Comune per rendere abitabile e a norma il cuore della Capitale e che inizialmente non sarà presa bene dagli abitanti del Jarro ma che di poi diventerà una situazione più che confortevole. Assisteremo al cambio della valuta inglese con la rivalutazione della stessa, nonché al sopraggiungere di nuove comodità quali la corrente elettrica, l'acqua calda, il frigorifero e molto altro ancora.
Con questo nuovo capitolo Brendan O'Carroll si stacca in parte da Agnes che diviene una figura presente ma vacua nel senso che quasi fa da cornice ai figli passando agli stessi il testimone di quelle avventure che tanto l'hanno resa amata. Il lettore infatti non può non voler bene a Loretta (suo secondo nome), eppure pian piano si affeziona a questi deliziosi marmocchi, si sente fiero di Mark e come Agnes soffre per le sorti di Frankie. Abbraccia quel trascorrere naturale degli eventi, che sposta apparentemente l'attenzione da colei che ha generato le vicende ed appassionato chi legge verso la prole, che è proprio di ogni realtà.
Della quadrilogia Browne questo è senza dubbio uno degli episodi che ho più apprezzato e sentito. Non nascondo che ho stimato Mark nella sua evoluzione da ragazzo a uomo, ho sofferto per Frankie e la sua caduta nel giro della droga, ho sorriso per l'arguzia di Dermot e per la dolcezza di Rory, ho apprezzato l'altruismo e la dedizione di Simon nel suo lavoro e nella famiglia, così come ho gioito per Trevor e la riscoperta del suo talento e per Cathy ed il suo paradossale innamoramento.
Il carattere portante di questa collana non è solo la grande ironia che l'autore è riuscito a trasmettere con un linguaggio genuino e adatto a tutti ma anche e non di meno l'importanza dei valori che si è prefissato di comunicare. Leggendo queste pagine, tra i tanti temi, emerge l'importanza della famiglia, l'altruismo dei fratelli, la consapevolezza dell'uno per tutti e del tutto per uno, la voglia di riscatto per quella esistenza così dura ma anche capace di dare soddisfazioni. E' la fotografia di una società in evoluzione in tutti i suoi corollari e in tutti i suoi passaggi, è la dimostrazione che anche se oggi tanti di quei meriti si sono affievoliti per dare spazio alle frivolezze e alle superfluità, esiste ancora il ricordo di un Mondo dove non c'era la tecnologia, non c'era il lusso e lo star bene, c'era solo la voglia di essere e di combattere per arrivare ad uno scopo, ad un traguardo, dove ci si accontentava e si gioiva per le piccole cose.