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Franz, Freud e gli anni dell' Anschluss
Siamo alla fine degli anni 30 e un ragazzino diciasettenne, Franz, si trasferisce da un borgo di campagna a Vienna, dove trova impiego come aiuto tabaccaio. Inizia così un romanzo intenso e allo stesso tempo interessante e scorrevole, è abile l'autore a far sì che le storie di crescita fisica, interiore e soprattutto di pensiero riguardanti Franz , catturino l'attenzione del lettore. Tra i tanti avventori della tabaccheria c'è addirittura Freud e nasce un bel legame d'amicizia con Franz, così come la burrascosa storia sentimentale tra il protagonista e la boema Anezka è una delle componenti essenziali del libro; tutte queste digressioni personali si abbinano poi perfettamente alle narrazioni riguardanti il periodo storico in cui è ambientato il libro, con l'imminente annessione dell'Austria alla Germania. Concludo estrapolando un passaggio in cui Franz, dilaniato interiormente dall'abbandono di Anezka chiede consigli a Freud, che a sua volta si appresta a scappare a Londra per sfuggire ai nazisti, su come affrontare le sue traversìe sentimentali. Il prof risponde così(p197):
..""il nostro destino non è di conoscere sentieri. Il nostro destino è di non conoscerli. Non veniamo al mondo per trovare risposte, ma per porre domande. Avanziamo a tentoni in una persistente oscurità, e solo con molta fortuna avvistiamo di tanto in tanto un lume che balugina in lontananza,e solo con molto coraggio o perseveranza o sventatezza, o anche tutte queste cose insieme, riusciamo a lasciare un segno qua e là""
Bello