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Un'estate nel Nordland
Hamsun, grandissimo scrittore norvegese Premio Nobel 1920, è un cantore della natura nordica come luogo idilliaco dove l'uomo potrebbe vivere in una condizione di totale armonia, in una dimensione di panismo e sensibilità ecologica.
Il romanzo è ambientato nell'estate del 1857, ma di fatto ciò che si coglie è al di fuori del tempo storico.
Le descrizioni e la rappresentazione della natura sono di nitida bellezza.
Il protagonista, un tenente trentenne, vive in una capanna su un terreno scosceso fra l'immenso bosco e il mare : un ruscello, "uno squarcio azzurro fra le nubi. Non serve di più". Destarsi all'alba significa partecipare a quella gioia che gli animali del bosco tributano al sorgere del giorno; "gli uccelli marini cominciano a svegliarsi giù agli scogli, i loro gridi entrano dalle finestre aperte. Un'ondata di gioia mi percorse", afferma il nostro personaggio.
Pur in una situazione così incantevole, che spesso lo cattura totalmente, egli presenta tratti oscuri, improvvise pulsioni del tutto irrazionali lesive per gli altri o se stesso. Una sua 'vittima' ne coglie vagamente le insondabili e profonde motivazioni : "Perché mai fate questo? (...) Voi avete qualcosa che non va", tanto che il nostro giovane viene sopraffatto "dalla vergogna e dalla disperazione"; pensa che l'amore possa renderlo "più buono".
La capanna in cui abita non è l'eremo di un monaco : due donne alternativamente vi si affacciano : una che si dà, l'altra che si nega. In questioni amorose di questo genere, il negarsi prevale, assume il potere maggiore.
Il libro, scritto a fine '800, non si pone 'scientificamente' sulla linea della psicologia dei comportamenti. Le pubblicazioni fondamentali di Freud verranno qualche anno dopo. Lo scrittore rappresenta, ma la sua acutezza e profondità d'intuizione fanno sì che questo costituisca un pregio a livello letterario : l'inaspettato epilogo (situato a distanza di alcuni anni) getta uno squarcio di luce sui fatti pregressi, che compongono retrospettivamente una parziale chiave di comprensione per ciò che avverrà, senza aggiuntive spiegazioni, dando così maggior respiro all'opera.
La scrittura di Hamsun è magnifica : essenziale, purissima e di grande modernità, come se le parole fossero contornate di silenzio, pertanto più nitide, atte a creare un linguaggio lontano da frastuono e convenzioni, 'ecologico' anch'esso ed in simbiosi con l'incanto della natura rappresentata.
Il libro si legge come se si ascoltasse una sinfonia : dapprima se ne gusta la grandiosa lentezza, poi progressivamente il ritmo degli avvenimenti si fa incalzante, per giungere con impeto agli accadimenti finali.
La natura è meravigliosa, ma qui l'uomo coi suoi abissi interiori non riesce ad armonizzarsi costantemente con essa. E' per lui un'occasione mancata. Ciò costituisce elemento rilevante del dramma. Poi c'è l'enigma dell'amore che a tali abissi non è affatto estraneo.
Indicazioni utili
letteratura nordica
Commenti
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Devo dire che è stata una rilettura, la quale mi ha fatto cogliere molte sfumature che avevo sottovalutato.
Per me è stata una rilettura.
Anch'io ho apprezzato il tuo commento. Il bello di questo sito è che ci si può confrontare e ci si arricchisce reciprocamente.
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Bellissima recensione di un libro che ho in libreria ma non ho ancora letto. Vedrò di colmare la lacuna così da poter confrontare le mie impressioni con le tue.