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Il rosa più forte del giallo
Il titolo invoglia alla lettura, è il motivo trainante, colpisce e attira come gli occhi gialli dei coccodrilli, dai quali non si può distogliere lo sguardo. Un libro una famiglia. Entri leggendo e diventi parte attiva, apparecchi, sparecchi, vai dal parrucchiere, paghi le bollette ti senti subito a casa, confortato da sensazioni comuni, piacevoli, note.
Madri, figlie e nipoti: tre generazioni a confronto, con le loro diversità e le loro uguaglianze scandagliate dallo sguardo inquisitore di un'altra donna, la scrittrice, capace di disegnare personaggi e intrecci credibili portando sulla carta la vita quotidiana con i suoi amori, i suoi tradimenti, le sue dolcezze e le sue acidità. Ci sono cenerentole che diventano principesse, arpie insaziabili costrette al digiuno, regine scalzate dal trono. In breve la vita, quella dei giorni nostri, dove la bacchetta magica è a 4G con mela morsicata, le scarpette di cristallo sono firmate Armani e le pozioni d'amore vengono trangugiate a sorsi di champagne.
Una visione faziosa, un universo di donne raccontato da una donna, con uomini sullo sfondo, potenti o meno, ma sempre secondi.
Trama nella trama: il libro nel libro. La nascita di un best-seller, la visione delle scrittore, le angosce e l'esaltazione per dar vita ai personaggi, per sviluppare l'intreccio, accanto alla promozione; il marketing con i suoi stratagemmi, le sue invenzioni perché il mondo narrato non rimanga sugli scaffali, ma esca e conquisti i lettori.
Non un capolavoro, non una storia fragorosa, non un tomo inestimabile, semplicemente la vita quotidiana nero su bianco di una famiglia alle porte di Parigi, scritta con linearità, senza intoppi e con un pizzico di polvere di fiaba che rende tutto, se ce ne fosse bisogno, un po' più rosa.
Si legge con facilità e porta il buon umore.
"Che prenda una direzione, ma quale? Solo l'uomo che ha ritrovato se stesso, l'uomo che coincide con se stesso, con la propria vita interiore, è un uomo libero"