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Agnes Reddin: quando tutto ebbe inizio..
Agnes Reddin, figlia di Bosco Reddin e di Constance Parker-Willis nonché sorella di Dolly Reddin, ha appena 12 anni quando ottiene il suo primo impiego di lavoro quale sarta in una fabbrica di trench e solo tredici quando si trova a dover ricoprire tanto il ruolo di madre che di figlia a seguito dei problemi di salute della genitrice.
Siamo a Dublino, e più precisamente nel Jarro, una zona popolare a nord della capitale, la futura Agnes Brown è una bambina timida e riservata tanto che Connie, al primo giorno di scuola, teme che le coetanee possano approfittare di questa sua qualità caratteriale. La donna non aveva però preventivato l’incontro con Marion Delany , una curiosa fanciulla di sette anni ed indietro di due rispetto alle compagne di classe perché la mamma – tra la numerosa prole e la minuta dimensione della piccola – ne aveva dimenticato l’età effettiva; questa sarebbe diventata la colonna portante per Agnes, quell’amica sempre presente nel momento del bisogno ed in quello delle risa.
E quando, a seguito della morte del padre operaio della fonderia nonché sindacalista ed il crollo della madre per la perdita dell’uomo tanto amato, deve rivestire i panni dell’adulta, Agnes non si scoraggia, lotta per la propria sopravvivenza e quella dei suoi cari, cerca in tutti modi di aiutare Dolly e di levarla dalla strada dove ha preso la brutta abitudine di rubare.
Nel momento in cui inizia a lavorare alla bancarella di Nellie Nugent l’adolescente vuole distinguersi, fare bene, è consapevole del fatto che questo genere di attività si tramandano di genitore in figlio, non può dunque permettersi di sprecare l’occasione offerta. Ma l’anziana non rappresenta soltanto la seconda datrice di lavoro per la dublinese, è anche la figura più vicina ad una madre che le è rimasta.
La sua vita è scandita dal lavoro, le visite alla sorella e le cure alla mamma, il suo unico svago sono i venerdì sera dove insieme a Marion e ad altre colleghe del mercato si dirigono alla consueta sala da ballo per darsi al rock and roll. La notte in cui ha conosciuto Rosso Browne, non si sarebbe mai aspettata quell’epilogo, al tempo le signorine non ricevevano la giusta educazione in materia maschile, non venivano informate dei rischi, ne tanto meno munite degli strumenti necessari per far fronte agli istinti di questi. Inevitabile la conclusione.
Scritto con una penna leggera e fluente “Agnes Browne ragazza” è un componimento che ben conclude la quadrilogia di O’Carrol e che dona al lettore risate, riflessioni nonché un coerente finale per quelle che sono state le avventure di questa eclettica personalità dallo stesso creata. Personalmente la parte che ho più apprezzato è stata quella relativa al primo incontro e alla conseguente unione tra Bosco e Connie, ma se dovessi dire che è stata l’unica che ho amato , mentirei.
Un buon romanzo che può leggersi sia come primo che come ultimo della saga, un libro non impegnativo che si conclude in una giornata ma che dona ore liete ed una panoramica della realtà irlandese dagli anni ’20 in poi.
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