Dettagli Recensione
MONODIREZIONALE
Lettura breve, ma impegnativa e molto intensa. Fin dall’inizio conosci la fine perché sai che un assassino ti sta raccontando se stesso. Tutta la narrazione ha la struttura sostanziale di un monologo continuativo, molto introspettivo e capisci molto presto che la narrazione punta alla catastrofe finale. Quindi non lo leggi per sapere come va a finire. Lo leggi per entrare sempre di più nella mente di questo misantropo, preso da tutte le sue ossessioni, che ti attorcigliano alle pagine talmente tanta è l’intensità con cui sono scritte. C’è tanta negatività in queste pagine, una monodirezionalità paranoica, una tensione ininterrotta, inframmezzata da qualche dialogo che però non ha luce, perché tutto ciò che viene raccontato, descritto, pensato, confluisce nel sole notturno della mente di questo uomo. Fondamentalmente un uomo solo e disperato. Perché il tunnel altro non è che l’imbuto della solitudine in cui si trova. Lo stile è splendido, forte, violento. Immenso.
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