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Neve di primavera
 
Neve di primavera 2015-09-06 18:26:59 bluenote76
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Stile 
 
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bluenote76 Opinione inserita da bluenote76    06 Settembre, 2015
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Neve a primavera

Primo episodio della tetralogia Il mare della fertilità, ultima opera e forse capolavoro di Mishima, questo romanzo, scritto nel 1969 e ambientato all'inizio del secolo, si presenta ben ricco di tutte le tematiche tipiche dell'autore.
Yukio Mishima è noto per i conflitti interiori dalla molteplice natura: oltre alla sofferta, soffocata omosessualità, lo scrittore visse con sofferenza e sentimenti opposti il conflitto tra la cultura occidentale sempre più dilagante e l'ormai morente tradizione giapponese, con i suoi samurai gonfi di onore virile e pronti al sacrificio in nome di alti valori. Non è un caso che questo romanzo sia ambientato in una fase di transizione: la fine dell'era Meiji, che alcuni tra i personaggi del romanzo rimpiangono insieme a quei valori morti con la guerra russo-giapponese, mentre altri si lasciano attrarre dalla supposta frivolezza della cultura occidentale. Geishe e associazioni femministe: il doppio volto del Giappone moderno.
Vera incarnazione di questo conflitto è l'ambivalente personaggio di Kiyoaki, protagonista morale di questo romanzo. Nato in una famiglia di marchesi, i cui valorosi avi contribuirono alla restaurazione Meiji, cresciuto presso una famiglia di tradizionalisti conti, il giovane Kiyoaki, di una bellezza che sembra fuori tempo, è un malinconico sognatore, impulsivo, che vive la sua vita e i rapporti personali sempre in un'ottica dialettica, all'ombra del contrasto odio-amore. Ambivalenti e contraddittori sono i suoi sentimenti verso Satoko, amica d'infanzia, anche lei trasfigurata dal contrasto tra le due distinte culture. Kiyoaki e Satoko vivono il loro amore sbagliandone i tempi e le modalità, mentre alle loro spalle si intrecciano a loro danno disegni di potere e di vendetta. E poco può fare Honda, migliore amico del protagonista, un personaggio buono, razionale, fermo nelle sue convinzioni. Kiyoaki è, a ben vedere, Mishima stesso, che proietta alla fine dell'era Meiji lo sdegno che cinquant'anni dopo lo scrittore vive nel Giappone occidentalizzato; Satoko è incarnazione dello sdegno stesso, sì da attrarre e repellere il protagonista a momenti alterni. E a Honda non rimane che la parte dell'eroe tradizionale, deciso, equilibrato, incarnazione della fedeltà e dell'amicizia. Ma, come detto, ben poco può fare - gli amanti si avviano verso il baratro, sconfitti, e al buon Honda non resta che accompagnare l'amico verso la morte.
Neve di primavera è un romanzo che si fa leggere e si fa amare: il coinvolgimento emotivo dell'autore non è tale da impedire un'ottima cura del romanzo sotto ogni aspetto. L'introspezione dei personaggi è totale, c'è veramente poco da dire. Sono pagine intense ed intime, che si arricchiscono di immagini evocative e poetiche: una natura giapponese che non smette mai di riflettersi sui personaggi. Come la neve di primavera, decadente, che si ritira scoprendo il fascino proibito di ciò che giace sotto la superficie.

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Commenti

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Matelda
06 Settembre, 2015
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BELLISSIMA RECENSIONE. GRAZIE!
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bluenote76
06 Settembre, 2015
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Grazie Matelda. .
Salve Riccardo.
La tua recensione è molto bella.
"Neve di primavera" mi è piaciuto moltissimo. Secondo me, è veramente il capolavoro dell'autore. Ci sono parecchie immagini indimenticabili : i colori e i riflessi della vegetazione del parco, la corsa in risciò degli innamorati nella bufera di neve...
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