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La storia di Mortimer Griffin
 
La storia di Mortimer Griffin 2015-09-05 16:54:51 annamariabalzano43
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annamariabalzano43 Opinione inserita da annamariabalzano43    05 Settembre, 2015
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Cocksure e wasp?

Satira e ambiguitá erano giá ferocemente presenti nel titolo originale di questo romanzo del ’68 di Mordecai Richler “Cocksure”, correntemente tradotto come “ sicuro di sé, impettito, presuntuoso”, con un esplicito riferimento all’organo genitale maschile. Né si può dire che questo aspetto sia poco rilevante nel romanzo, anzi. Il protagonista, Mortimer, é costantemente afflitto da una insicurezza che compromette la sua vita sessuale, e provoca in lui un calo avvilente di autostima.
Un romanzo che mette in discussione la cultura e la controcultura anglosassone della fine degli anni sessanta. Richler non si limita a scardinare le più comuni e solide basi su cui aveva prosperato ed era cresciuta la borghesia anglosassone, la sua satira va oltre, investe la spregiudicatezza a volte imbarazzante e grottesca con la quale si vuole rinnovare la cultura e la società . Emblematico, a questo proposito, è il modello educativo adottato da Joyce , la moglie di Mortimer, nell’educazione del figlio Doug, che cresce testimone dell’ infedeltà della madre e ne diventa complice.
Uno dei temi centrali del romanzo é certamente l’antagonismo tra la cultura ebraica e quella protestante. Qui l’ambiguità é esplicita e percorre tutto il corso della narrazione. Mortimer nega ripetutamente di essere antisemita, ma il suo orgoglio wasp (bianco anglosassone protestante) lo rende sospetto agli occhi degli amici ebrei. La satira ovviamente, anche qui, investe non solo il mondo dei gentili, ma anche lo stesso ambiente ebraico, un po' alla maniera del primo Woody Allen. Il lettore, sicuramente divertito, non ha, tuttavia, certezze. L’ambiguità investe ogni campo, quello sessuale, quello politico, quello sociale. Il personaggio più emblematico è il Creatore di stelle, una grottesca caricatura del magnate hollywoodiano, che esercita il suo potere come un padrino mafioso e aspira a divenire onnipotente. Una sorta di divinità terrena.
La ferocia narrativa di Richler non risparmia nessuno e la sua predilezione per i coup de theatre offre un’inaspettata conclusione della storia, come sarà per “La versione di Barney”.
Un libro dissacrante e molto “british”, una lettura molto piacevole.

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La versione di Barney
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Commenti

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Ciao Anna Maria.
Come sempre, un bel commento.
Non so se il libro possa piacermi, però dev'essere molto 'curioso' .
Si, infatti é piuttosto insolito. Direi che é abbastanza interessante nel suo genere, ma assolutamente dissacrante e forse un po' eccessivamente anticonformista.... "La versione di Barney" è certamente più ...moderato, per quanto possa esserlo Richler.
siti
06 Settembre, 2015
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Bel commento, ho le stesse perplessità di Emilio però.Ciao
Perplessità comprensibili. Si tratta però di un ottimo libro nel suo genere.
Matelda
06 Settembre, 2015
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Recensione intrigante . Mi ha fatto venire voglia di comprarmi questo libro. Grazie!
Spero che ti piaccia! A me è piaciuto anche se, ammetto, è alquanto dissacrante... Ma a me piace molto la satira e questa è certamente una satira intelligente, anche se un po' al limite...grazie per avermi letto.
In risposta ad un precedente commento
Mario Inisi
07 Settembre, 2015
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Ma è bello quanto La versione di Barney? A me che sia dissacrante non disturba.
Ciao Mario. La versione di Barney l'ho trovato più coinvolgente...come dire? Più romanzo. Questo si serve della struttura narrativa del romanzo per impostare una satira a tutto campo. Se consideri che è stato scritto prima de La versione di Barney, lo troverai forse meno "maturo". Secondo me, se non ti disturba che sia dissacrante, vale la pena leggerlo.
In risposta ad un precedente commento

13 Novembre, 2015
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Trovo che non esista possibilità di confronto tra questo romanzo e La versione di Barney. Parliamo di due romanzi assolutamente diversi. Personalmente trovo che La storia di Mortimer, sia un romanzo allucinato, a volte anche piacevole alla lettura in alcune parti, ma più spesso delirante
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