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Non il Murakami che conosco
Vorrei iniziare premettendo che Murakami Haruki e` sicuramente uno dei miei autori preferiti: il suo stile e` davvero semplice e leggero, ma proprio per questo riesce ad affrontare argomenti di un certo peso, trattandoli da un punto di vista orientale pervaso da armonia e poeticita`. Purtroppo pero`, non posso ritenermi soddisfatta di questo libro.
La trilogia di 1Q84 (che non ho mai finito di leggere in quanto sono a meta` del terzo libro, ne` credo finiro` mai) e` una storia d’amore tra uno scrittore e un’assassina entrambi ricercati da una societa` che tenta di ucciderli. Nel primo libro predomina la trama riguardante gli avvenimenti sovrannaturali che iniziano ad accadere quando nel cielo quando appaiono due lune: si percepisce una forte aura di mistero e il romanzo sembra quasi essere un giallo con atmosfere oniriche, proprio in completo stile murakamiano. Nel secondo libro, invece, si sposta l’attenzione alla storia d’amore tra le due voci narranti, a tratti simile ai romanzi come Norwegian Wood o A sud el confine, a ovest del sole.
All’inizio della lettura l’interesse del lettore e la sua curiosita` crescono tantissimo poiche` nascono molte domande ma non vengono date risposte. Purtroppo, Murakami non ha sfruttato questo fattore, e, invece, ha deciso di optare per una banale e seccante strategia di marketing: usufruendo della fama che si e` creato, ha allungato a dismisura la trama del racconto, aggiungendo innumerevoli scene inutili e noiose, rallentando ridicolmente il ritmo della narrazione, e, purtroppo, ripetendo parola per parola interi paragrafi, tutto cio` piu` volte nello stesso capitolo. Questo rende la lettura esageratamente pesante e noiosa, tant’e` che verso la meta` del secondo libro mi sono ritrovata a sperare di finirlo al piu` presto, amaramente pentitendomi di aver acquistato il seguito. La trama, in piu`, non aiuta a tenere alto l’interesse, in quanto rilsulta essere troppo contorta ed e` caratterizzata principalmente da dettagli a mio parere inutili ed eccessivi.
L’unica cosa che si salva e` appunto lo stile di scrittura, come sempre davvero piacevole ed impeccabile.
In conclusione, 1Q84 viene considerato il capolavoro di Murakami, ma a mio parere e` solo frutto del marketing moderno. E` un libro che sconsiglio in quanto non ha nulla da comunicare e risulta tristemente spoglio e noioso, proprio come i romanzi commerciali che si possono acquistare all’autogrill (e purtroppo anche in libreria) oggigiorno. Questo racconto ha davvero ben poco delle altre opere dell’autore, le quali invece hanno la capacita` di far rifletter il lettore sulla psicologia umana attraverso un linguaggio semplice, pulito ed elegante.
Se vi approcciate al mondo di Murakami per la prima volta, o se avete deciso di continuare la lettura di quest’autore con 1Q84, vi consiglio di rivalutatere la vostra scelta e di immergervi piuttosto in opere di rilievo e con spessore psicologico come Kafka sulla spiaggia, L’incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio o Norwegian Wood, le quali, a mio parere, comunicano appieno la vera anima dello scrittore e la sua ideologia.