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Una lunga e delicata poesia
“Neve di primavera” e` decisamente un capolavoro della letteratura novecentesca giapponese. Questo romanzo di Yukio Mishima tratta delicatamente la storia d’amore segreta tra due giovani nobili che appartengono a famiglie dell’aristocrazia dell’epoca, la quale pero` fa da sfondo a una velata critica all’occidentalizzazione giapponese e alla perdita dei valori samuraici in seguito alla restaurazione del paese.
Fin dalle prime pagine si viene catapultati in una societa` in mutamento che pero` preserva ancora saldamente la propria tradizione: preponderanti nel libro sono le usanze e grande cura e` affidata alla descrizione delle varie cerimonie e degli oggetti tipici. Da questo punto di vista, la lettura risulta un po’ ostica a chi non e` famigliare con la cultura del Giappone a causa dei numerosi termini in lingua originale, ma, con un po’ di pazienza, si puo` periodicamente andare a controllare nelle note a fine libro.
Caratterizzante e` il mono no aware tipico dei classici autoctoni, quella nostalgia che ci permea quando ci rendiamo conto che il fluire delle cose e` inesorabile, che tutto deve finire. Il libro, infatti, trasmette delicatezza ma lascia il lettore con un leggero sentimento di tristezza.
La trama di per se` non e` particolare o avvincente (credo siano gusti personali in quanto non mi piacciono molto le storie d’amore), ma il racconto risulta essere davvero unico ed interessante a causa di un fattore importantissimo: lo stile. Lo stile di Mishima, a mio parere, e` davvero sublime: fin dalle prime pagine ci sembra di star leggendo un testo poetico, di star ascoltando una melodia che fuoriesce dalle parole sulla carta. E` unico nel suo genere ed in completa armonia con i contenuti del romanzo. Ad alcuni risultera` un po’ pesante, ad altri un po’ lento e noioso, ma per me e` il migliore quando si tratta di poetizzare la realta`. Si`, poetizzare, in quanto questo libro e` ben lungi dall’idealizzare la vita, dal proporre un “vissero felici e contenti” ai due protagonisti.
La lettura e` consigliatissima a chi ama la poesia e la cultura giapponese, ma anche a chi cerca qualcosa in piu` rispetto alle solite storie d’amore scontate che si trovano oggigiorno in libreria. Un must anche per chi apprezza i romanzi giapponesi in generale, sia piu` antichi come il Genji Monogatari di Murasaki Shikibu, ma anche piu` moderni come Norwegian Wood di Murakami.
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Commenti
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Sono molto felice che abbia apprezzato ciò che ho scritto e non posso fare altro che essere pienamente d'accordo con il suo commento: il pensiero che fosse un testamento mi ha seguita durante tutta la lettura del libro, ma devo dire che Mishima ha saputo celare al meglio questo aspetto del romanzo che si rivelerà solo con la sua morte.
Federica
Grazie !
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Il tuo commento mi è propio piaciuto.
Ritengo questo bellissimo libro il migliore di Mishima. Esso è il primo della tetralogia che conclude la sua carriera di scrittore e purtroppo la sua stessa vita.
La bellezza con cui descrive la natura, l'innamoramento della giovane coppia... mi rende impossibile credere che, durante la stesura di esso, l'autore escogitasse la propria morte.