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SI PUO PERDONARE?
“Intenso come un ricordo” è uno di quei libri che ti lasciano sempre qualcosa, che poi cerchi di metabolizzare anche nei giorni successi alla fine della lettura. Da subito mi sono chiesto se la storia che mi apprestavo a leggere era realmente accaduta, ma proseguendo con la lettura mi sono reso conto che era del tutto ininfluente, perché quello che la Picoult ci racconta pagina dopo pagina è purtroppo molto simile alle vere storie dei sopravvissuti ai campi di sterminio.
La narrazione scorre molto bene perché intercalata fra passato e presente, con continui collegamenti per non fare dimenticare al lettore la struttura del libro. Naturalmente la parte del racconto che “sostiene” tutto il romanzo è il racconto della vita prima all’interno dei ghetti ebraici, e poi la successiva deportazione con tutte le mostruosità che tutti conosciamo.
Il senso del libro si può sintetizzare cercando di capire se coloro che hanno aiutato Hitler in questo folle progetto fossero veramente consapevoli di quello che stavano facevano. Più volte l’autrice ci mette di fronte alla domanda: se fossimo nati nella Germania nazista, saremo stati anche noi nazisti? Il male viene da dentro oppure è una conseguenza dell’ambiente in cui viviamo o dalle persone che frequentiamo?
All’interno della storia troviamo infatti un ex nazista che dopo essersi trasferito in gran segreto negli Stati Uniti dopo la fine della seconda guerra mondiale, vive per 70 anni una vita da pensionato modello, ricevendo la stima e l’ammirazione di tutti i suoi nuovi concittadini. Solo dopo i suoi sensi di colpa verrà fuori a piccole dosi il suo passato, quando cioè sentirà il bisogno di chiedere perdono alle persone a cui decenni prima a fatto del male. Nella religione ebraica però il perdono può essere concesso solo dalla persona che ha subito il torto e non da altri, come invece succede nella religione cattolica.
Non ho dato il massimo punteggio perché il finale mi è sembrato un po’ troppo teatrale con un colpo di scena da libro giallo, comunque ciò non toglie che è un bellissimo libro.