Dettagli Recensione
Insieme e basta di Anna Gavalda
“Ciò che impedisce alle persone di vivere insieme è la loro stupidità, non le loro differenze.”
Questa, a mio avviso, la frase più interessante di questo romanzo della sobria e schiva scrittrice francese.
La Gavalda, che avevo già letto in “Io l’amavo” (che ho preferito, rispetto a questo romanzo) ha una scrittura semplice e scorrevole, ma capace di mostrare la quotidianità dei suoi personaggi, di catturare le loro fragilità e di mettere a nudo i loro sentimenti. In questo romanzo, dove i protagonisti sono quattro sgangherati soli e dalle esistenze ammaccate, lei mostra la loro capacità di accettare le proprie fragilità e di “mettersi insieme” per aiutarsi a superarle. Essendo il secondo romanzo che leggo dell’autrice, noto la sua propensione a raccontare storie semplici ma coinvolgenti, storie di gente bizzarra e non inquadrabile nei canoni odierni di estetica e forza. Anna Gavalda racconta il disagio di personaggi autentici in cerca di felicità, ma alle prese con i problemi inevitabili che la vita mette sul nostro cammino. Storie in cui ciascuno di noi non ha difficoltà ad immedesimarsi, per questo credo che nel suo paese (ma anche fuori patria) sia così apprezzata. Non ci pone modelli perfetti e insuperabili, ma anzi: gente problematica, strana, fragile e debole. In entrambi i romanzi c’è la presenza della vecchiaia (incarnata dal suocero in “Io l’amavo” e da Paulette in “Insieme e basta”). L’anziano della scrittrice, però, non è visto come un personaggio passivo, da assistere, ma come un soggetto che dà forza e aiuta gli altri personaggi nelle loro scelte e nelle loro decisioni. E’ una vecchiaia vista in modo sano e positivo. Dal suo modo di scrivere si nota l’inclinazione dell’autrice per la vita semplice, di periferia. Anna Gavalda è una scrittrice leggera, non complicata, da leggere quando abbiamo voglia di trascorrere delle ore tranquille con qualcosa di non troppo impegnativo o pesante. Un romanzo della Gavalda può servire a inframezzare letture impegnate o grevi, perché in lei si nota una semplice, ma trionfante normalità.
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Commenti
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Trovo bello e interessante il tuo commento. La frase che hai riportato inizialmente, certo, fa molto riflettere.