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I Vuoti che riempiono
Senza cadere nei classici luoghi comuni o nella facile compassione verso “il malato”, Lisa Genova mette su carta la reale immedesimazione quotidiana di una persona affetta da Alzheimer e di coloro che convivono da spettatori e familiari con questo morbo.
Con delicatezza e leggerezza le pagine scorrono veloci come veloce è il progredire della malattia che solo a sprazzi lascia respirare Alice, testimone consapevole del peggioramento costante che avviene dentro di lei.
Affermata e brillante professoressa universitaria di linguistica con una famiglia modello, con 3 figli e marito chimico; Alice alla soglia dei 50 anni è orgogliosa di quanto ha conquistato come donna e nulla fa presagire a ciò che da un giorno all’altro la renderà fragile e smarrita.
Inizialmente sporadici, e poi sempre più frequenti episodi di “vuoti” portano Alice a voler fare un controllo medico, controllo con svariati esami che porteranno alla diagnosi di Alzheimer presenile di origine genetica.
Le certezze di Alice crolleranno e i vari membri della sua famiglia si fortificheranno intorno a lei in un forte abbraccio affrontando giorno dopo giorno l’incedere della malattia: l’autrice racconta episodi di vita quotidiana che permettono al lettore di diventare parte della narrazione come se stessero assistendo e non “immaginando”.
Ho apprezzato moltissimo questa scelta di descrivere la scoperta e il progredire della malattia, questo romanzo smuove le certezze di ognuno, ricordando che nessuno è immune dal destino e che la vita può cambiare da un momento all’altro inaspettatamente.
Ho pianto una volta finita l’ultima pagina e non mi capitava da parecchio. Ho visto che hanno anche tratto il film con il premio oscar per miglior protagonista Julianne Moore. Di solito sono scettica sui film, ma questa volta credo farò un’eccezione, nonostante sia sempre molto più affascinata dal libro che dai film che ne seguono.