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L'APPARENZA INGANNA
Romanzo scritto da una docente francese di filosofia, offre tanti spunti interessanti per una riflessione interiore sul senso della vita e sulle cose davvero importanti di essa su cui concentrarsi.
Le due protagoniste principali, malgrado la loro grande differenza d'età, appaiono molto simili tra loro, sia nei loro gusti personali, sia nel carattere chiuso, arreso agli occhi degli altri, ma in realtà profondamente libero e appassionato. Le due protagoniste, nonostante abitino nello stesso stabile, si incontrano solo da metà romanzo e scoprono una verso l'altra un'amicizia forte e duratura, quella che non trovavano in nessuna altra persona a loro vicina, un'amicizia con cui condividere le proprie passioni ed essere libere di essere se stesse senza giudizi e pregiudizi. Esse infatti si comportano allo stesso modo, mostrandosi agli altri come gli latri vogliono vederle e coltivando dentro di loro stesse la convinzione che sia inutile spiegare a chi non capirebbe e minimizzerebbe, il loro mondo.
Nel titolo è esplicativo il senso del romanzo: il riccio è un animale che può spaventare per i suoi aculei appuntiti ma in realtà è un animale docile dal muso simpatico; il suo scudo aculeato è solo una corazza difensiva.
La storia nel complesso è interessante e riflessiva; le parti filosofiche sono comprensibili e ricollegabili al fatto che chi ha scritto questo libro è una filosofa. Stile fluido e leggibile.