Dettagli Recensione
Giorni strani, giorni perfetti
Lei, lui, poi lei e ancora lui, “La sposa silenziosa” è un susseguirsi di punti di vista, cambi di prospettiva, real tv in real time su una vita di coppia. Li immagino sorridenti ed un po’ emozionati mentre commentano davanti alle telecamere le loro scene di matrimonio, ordinarie, normali.
Sposata, senza figli, Jodi vive i suoi giorni perfetti, la sua vita è come una piccola scatola d’ebano e avorio, un elegante orologio regolato da meccanismi svizzeri. Psicologa, dedica poche ore al giorno alla sua professione, poi la casa, qualche amica. E’ praticamente tutta per il marito, la sua vita.
Todd, invece, è un narcisista casinaro, un ragazzone mai cresciuto, il suo caos interiore è stato per anni anestetizzato dall’oppio coniugale e dalla moglie, devota e premurosa come una antica sposa orientale. Fino a che non si innamora di Natasha, che irrompe nella sua vita come vernice spray di colore arancione spruzzata per errore sulla parete bianca del salotto.
Natasha, donna molto più giovane di Todd, oltre che figlia del suo migliore amico, spezza ovviamente gli equilibri, inclina il piano, anche se molto lentamente, avviando una corsa lenta e silenziosa verso un finale, tutto sommato inatteso.
Diversi secondo me i piani di lettura di questo libro, un po’ thriller, un po’ psicodramma, alla fine quello che più mi rimane è che non sono proprio riuscito a provare empatia per Jane, anzi mi è stata tutta il tempo sulle scatole, meglio Todd, un po’ troppo immaturo forse, ma più vivo, reale.
Quanti raggi di sole ci trafiggono durante la nostra esistenza? O meglio quanti finora ci hanno trafitti?
Diamo un senso alla nostra vita, anche se un senso non ce l’ha e aprite le persiane, per favore.
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