Dettagli Recensione
Ciak si gira
Star con sorrisi forzati immortalate dai flash dei paparazzi, una sfilata di falsità, volti tesi e freschi di lifting, belli fuori e morti dentro, una Hollywood sfavillante, una Broadway palpitante, lusso e spreco dimorano nell'alta società, il dio denaro comanda, eleva e annienta.
Un produttore cinematografico sfonda negli ambienti giusti, si arricchisce, la fortuna gira e fallisce. L’unica possibilità di riemergere velocemente dai flop collezionati è un’arrampicata sociale, accantonando la propria dignità e facendo il mantenuto. Ma non per sé stesso, lui si adatterebbe in attesa del ritorno della dea bendata, ma per lei, la sua ragione di vita, sua figlia. Peripezie, drammi, successi e grandi tragedie segnano le esistenze dei personaggi di questo libro. Sembra un film, il lettore viene catapultato sul set cinematografico, le scene scorrono nitide, si captano suoni, colori, dialoghi, espressioni, gesti, la mente riesce facilmente a ricostruire ogni dettaglio e a goderselo.
Siamo negli anni sessanta-settanta, gli anni dello sballo, della rivoluzione culturale, del sex drugs and rock‘n’roll, della Janis Joplin che canta “Piece of my heart”. Nel caos dello sventramento dei principi e del credo appresi durante la crescita, la figlia del produttore è persa. La ricerca della felicità cos’è se non la voglia e il bisogno di un amore assoluto? Per la protagonista suo padre era, è e sarà sempre tutto, ad ogni costo, il resto sarà solo un surrogato, un’imitazione di lui e del loro rapporto allo stesso tempo idilliaco e ambiguo.
Certi passaggi sono struggenti, altri bollenti.
Concludendo, una finestra aperta sul passato, una lettura piacevole, da provare.
“Gli uomini sono sempre convinti di quel che dicono quando lo dicono.Se solo le donne lo capissero e non glielo inchiodassero addosso,come un contratto a vita.”
“Sereno, le mani intrecciate, attendo,
ignoro il vento, la marea e le acque,
senza furori contro il tempo e il fato
poiché di certo io mi adempirò”.