Dettagli Recensione
Un romanzo delizioso
RECENSIONE
Layla e Tristan, nomi molto significativi per due personaggi protagonisti di un romanzo romantico, fresco e originale.
Ancora una volta la casa editrice Giunti ci ha regalato il sapore di una storia positiva ed estiva ambientata a Stoccarda, di solito una città che non viene presa spesso in considerazione nelle trame libresche, ma che l’autrice ha saputo rendere fiabesca e meravigliosa.
La Popescu ha anche arricchito il libro aggiungendo alla fine una piccola e simpatica guida sui luoghi stoccardesi più movimentati e che hanno reso indimenticabili gli incontri fra i due protagonisti per chi ha avuto il piacere di leggere questo romanzo.
Layla, lavora come fotografa per eventi come concerti e serate in discoteca, ha da poco uno studio di fotografia tutto suo, ma anche se è un piccolo traguardo raggiunto, sa benissimo che dentro di sé non si sente realizzata; dall’altra parte Tristan, un ragazzo dolce, misterioso, da un lato timido e tormentato, che se non fosse stato inserito in una trama moderna ambientata ai giorni nostri, l’avrei visto adatto come personaggio per una trama classica in stile ‘Cime Tempestose’.
Ed e’ proprio lì la bravura dell’autrice, almeno dal mio punto di vista, perché ha reso l’idea perfetta dello struggente sentore di altri tempi nel descrivere l’emozione brillante per lo sbocciare di una storia d’amore profonda in senso esistenziale e costruttiva in senso reale.
Lo scoccare di un colpo di fulmine da parte di Layla, che durante il suo lavoro di fotografa in un locale scatta istintivamente una foto a Tristan, un ragazzo sconosciuto fino a quel momento.
Lui viene ferito improvvisamente ad un occhio a causa di una gomitata fra la folla, ma lei se ne prende subito cura dolcemente.
Da lì la trama farà in modo di far incontrare sempre più spesso i due ragazzi, infatti lei scoprirà che quell’affascinante ragazzo fa il corriere, il cameriere, ama la letteratura e la musica, adora il surf e ama scrivere anche guide turistiche.
E così Layla sentirà dentro di sé il crescere di un’attrazione non più solo fisica, ma anche caratteriale.
O meglio, semplicemente voltandosi indietro e vedendo la sua attuale storia con Oliver, il suo storico fidanzato da cinque anni, si sente improvvisamente vuota e insoddisfatta.
Lei continua a ripetersi che Oliver è il ragazzo perfetto (come le dice sempre la sua migliore amica Beccie, un tipo carino e un po’ pazzerello), ma anche preciso, metodico, attaccato al suo lavoro in modo quasi maniacale, però legato molto di più alle sue abitudini, ai suoi hobby e ai suoi amici che a lei.
Layla cerca in tutti i modi di aggrapparsi alla sua razionalità, a quella parte a cui ha sempre dato retta immagazzinando i suoi sogni in disparte, come l’ha convinta a fare Oliver.
Oliver che non crede in lei, nel suo lavoro di fotografa, lo stesso fidanzato che la tratta come una bambina facendola sentire imbarazzata di fronte agli altri.
Lei improvvisamente si accorge che tutto ciò che la circonda non le basta, e il peggio è che non le è mai bastato, ma è riuscita solo a soffocare i suoi desideri per poter stare con Oliver ed essere felice al suo fianco.
Questo libro ci mostra come a volte in molte storie l’amore non basta, e per quanto un legame possa durare da tanto, può anche sbriciolarsi in un secondo.
Layla tenta di fare un viaggio romantico con Oliver, ma alla fine non sembra affatto funzionare, perché al loro ritorno la vita torna ad essere sempre la stessa.
La ragazza rivede sempre davanti a sé tutti i piccoli grandi momenti vissuti con Tristan: la notte tra i vigneti sul suo pulmino, quando lui le strimpella una romantica canzone dicendole di non accantonare mai i propri sogni, ma di rivelarli in silenzio al cielo, mentre una stella cadente brucia e cade; lei non ha mai visto stelle cadenti, così lui le accende piccoli fuochi d’artificio da far volare in cielo assomiglianti ad esse, per non dimenticare il bellissimo momento in cui Tristan, perfino membro di un gruppo musicale, dedica alla ragazza la canzone ‘Layla’ di Eric Clapton.
La protagonista di questo libro in quegli istanti si sente in mezzo ad un famoso quadro amoroso, quello di Clapton che dedica quella canzone proprio alla moglie di uno dei suoi migliori amici, George Harrison.
Ed è proprio qui che si spiega l’iniziale impossibilità del loro amore, perché Layla è già infelicemente occupata sentimentalmente, ma anche Tristan ha la sua Helen.
Una Helen che ama ancora, ma che non compare mai fisicamente, anche se la casa del ragazzo è tappezzata delle sue foto.
Lascio al lettore scoprire pagina dopo pagina questa storia, visto che mi sembra di aver già detto molto, ma nonostante questa lettura mi abbia coinvolto molto quasi come un album fotografico scattato momento per momento, mi sarei in qualche modo aspettata di più da essa.
Sarebbe stata perfetta se nel dilungarsi della trama, ci fossero stati molti più incontri fra Tristan e Layla, ma più che incontri li definirei dialoghi, perché ogni volta che i due ragazzi iniziano a parlare non riescono mai veramente a spiegare fino in fondo l’uno all’altra quello che veramente provano.
Forse sicuramente è l’intenzione dell’autrice a voler far trapelare questo, perché ha voluto donare a questa storia non una fine ma un inizio per i due personaggi, quasi come una chance per poter mettere alla prova il loro amore.
Il tutto lascia pensare ad un possibile seguito, per questo lascio ancora tante occasioni all’autrice di poterci stupire in futuro, così conferisco al romanzo quattro stelle.
Una lettura consigliata durante una notte estiva piena di stelle cadenti, per i romantici che vogliono continuare a sognare, nonostante gli impervi sentieri che la vita ci presenta davanti.
Francesca Ghiribelli.