Dettagli Recensione
Non se è amore il tuo,Nate
Siamo nel ventunesimo secolo.
Un giovane uomo cammina per le strade di New York felice per la sua carriera in ascesa.
Nate,arrivato nella grande metropoli,ha fatto la gavetta e a trent'anni i suoi sogni stanno prendendo forma.
Circondato da amici sinceri e di vecchia data,Nate conduce una vita che ama fino alla ragazza di turno che gli scombussola le giornate.
Non è bravo nelle relazioni,più che altro nell'impegno che una relazione richiede.
La sua indifferenza verso le donne,per quanto le rispetti,gli ha procurato una fama di stronzo di prima categoria.
Tra un amore e un altro,Nate si sente in colpa,poi cerca di non pensarci e persevera negli stessi errori la volta dopo.
È un circolo vizioso per lui.
Questo libro permette di entrare nella testa di un uomo,quindi la sua praticità e la sua realtà saranno poco apprezzate da noi donne.
Nate con il suo egoismo affettivo risulta spesso detestabile,perché piace pensare che persone come lui non possano esistere.
Adelle Waldman ha scritto una storia piena di domande e dubbi ai quali si trovano delle soluzioni solo a posteriori.
Non per questo è noioso o banale.
Chi legge si trova spesso d'accordo con i suoi personaggi che analizzano il rapporto uomo-donna da angolazioni diverse.
Non è da Oscar,ma un primo libro che fa risaltare le potenzialità della scrittrice,tagliente al punto giusto.
"Un tempo Aurit gli aveva esposto un sistema di categorizzazione dei tipi umani che gli era parso utile. Diceva che c’era gente orientata in orizzontale e gente orientata in verticale. Gli orizzontali si occupavano unicamente di ciò che pensavano gli altri, cercavano di farsi accettare o stimare dal prossimo. I verticali erano ossessionati da un qualche tipo di «verità» alta, in cui credevano ciecamente e che volevano annunciare a chiunque avessero di fronte senza chiedersi se gli interessava o meno. Gli orizzontali erano falsi, ipocriti, mentre i verticali piú estremi mancavano di qualsiasi dote sociale, erano quelli che vivevano in strada annunciando l’apocalisse. La gente normale sta nel mezzo, ma tende da una parte o dall’altra."