Dettagli Recensione
Angosciante
La storia, come la maggior parte dei thriller, è angosciante e claustrofobica. Non eccessivamente, ma abbastanza da tenere il lettore in uno stato di ansia continuo.
La protagonista è Christine, che si sveglia ogni mattina senza riconoscere dove si trova, chi è che dorme nel suo letto, cosa ci fa con vent'anni di più sulle spalle quando lei sa di essere molto più giovane. Non ricorda di aver avuto un incidente, tanti anni prima, che le ha cancellato non solo gran parte dei ricordi ma anche la capacità di immagazzinarne di nuovi. Sta al marito ogni mattina ripeterle le stesse cose, rassicurarla, mostrarle foto del loro passato insieme e rispondere a tutte le sue domande. Nel momento in cui un dottore la contatta, all'insaputa del marito, chiedendole di incontrarla e di aiutarla, Christine troverà un modo per mettere insieme i pezzi della sua vita. Un modo per non dimenticare tutto ciò che accaduto il giorno precedente. E ogni ricordo che troverà le porterà nuova confusione, nuovo dolore, nuovi dubbi.
Pagine che corrono via velocemente, a volte frettolosamente. Ma forse la fretta è più nel lettore che nello scrittore. Vogliamo assolutamente capire il prima possibile cosa stia accadendo, vogliamo smettere di avere il punto di vista di Christine e sapere tutto, vogliamo che Watson ci prenda da parte e ci dica come stanno i fatti. Non ce la facciamo ad aspettare che sia Christine a scoprirli: ci sono troppi passi indietro per ogni passo avanti.
Eppure il finale, abbastanza ad impatto, non ci soddisfa come avremmo desiderato. Durante la lettura abbiamo congetturato di tutto: è ovvio che tra le nostre congetture ci sia capitata anche la soluzione. Che forse avremmo scartata perché non ci convinceva, ma non ci ha stravolti quando poi si è avverata.
Un romanzo con una buona idea di base, dalla trama interessante e dai personaggi forti, ma che ci è sembrato ancora acerbo. Un romanzo concentrato eccessivamente sul contenuto e poco sulla forma. Un thriller psicologico di forte impatto emotivo, i sentimenti come la paura, l'angoscia della protagonista, il suo malessere interiore, il non capire ciò che la circonda penetrano nel lettore come se vivesse quella situazione in prima persona.
Un thriller un po' diverso dal solito perché non c'è molta azione, se cercate un libro adrenalinico "Non ti addormentare" non fa per voi. Probabilmente dipende dal fatto che sia la prima opera di Watson.
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