Dettagli Recensione
le maschere della vita...
Di questo autore ho letto solo questo suo lavoro, ispirato dal fatto che si è aggiudicato il Pulitzer nel 1997.
L'argomento di questo romanzo è la vita di un ragazzo, ebreo, che grazie alle sue eccezionali doti fisiche e ad un carattere mite ed altruista diviene una specie di icona per l'intera cittadina in cui nasce, studia e lavora.
Intorno a lui tutta una serie di personaggi, dalla moglie alla figlia, fino ai genitori ed agli amici che servono per creare la tipica famiglia americana.
E questa potrebbe essere la prima chiave di lettura di un romanzo che dovrebbe essere letto più volte per capirne la profondità.
Quindi una prima lettura è quella della descrizione e della condanna in maniera dissacrante della vita americana con il suo sogno di libertà, di benessere fondato su una forte concezione capitalista di società dove spicca chi ha e chi sa fare. Tutto espode con il Vietnam che porta la guerra nelle famiglie americane provocando lo scontro sociale tra i pro e i contro, ma anche tra padre e figlio. La perfetta famiglia dello Svedese, e quindi la perfetta famiglia americana, va in pezzi quando la figlia Merry decide di diventare una terrorista per protesta contro la guerra fino alle estremo gesto dell'omicidio.
Ma per me c'è anche un'altro piano di lettura che scende ai livelli dei singoli personaggi tutti visti con gli occhi dello Svedese, compreso lo stesso Svedese.
Cito Pirandello " imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti""
Ecco, lo Svedese, alla fine del libro, durante il giorno che meglio rappresenta lo stile di vita dell'americano medio, e cioè quello del Ringraziamento scopre la propria e l'altrui maschera. Si chiede chi sia lui e se abbia mai capito chi sono gli altri, se la figlia sia diventata una bombarola per poi finire relitta in uno scantinato per colpa sua. Si chiede chi sia sua moglie che scopre proprio adesso traditrice con un uomo che lui vede brutto e banale e si chiede perchè allora? e dell'amica Sheila che dopo essere stata il medico della figlia diviene la sua amante ( e qui profonda riflessione anche sulle doti morali dello Svedese) ma che gli nasconde di aver aiutato la figlia a fuggire e probabilmente a divenire quello che è e che non nasconde l'odio per Dawn e la sua corona di reginetta di un concorso di bellezza.E poi l'alcolizzata di turno che in una famiglia americana che si rispetti non manca mai, il fratello invidioso e geloso che proprio quel giorno, alla sua richiesta di aiuto, non si farà sfuggire l'occasione per riversargli contro tutto il rancore possibile. E il padre legato in maniera viscerale alle sue origini ebree e alle sue convinzioni patriarcali sulla famiglia e sulla società e che scrive lettere di protesta ai politici convinto che le leggano. Ed infine la figlia, Merry, balbuziente, irrequieta, rancorosa e ribelle tanto da diventare una grassa terrorista che con le sue bombe semina morte fino a convertirsi ad una religione che gli impedisce di far del male a qualsiasi essere vivente tanto da non mangiare più e a ridursi ad un relitto maleodorante che vive in uno squallido scantinato dove diviene oggetto di abusi sessuali.
Il libro termina con la frase " ma cos'ha la loro vita che non va? c'è da rispondere tutto, ma forse niente... siamo tutti delle maschere in fondo.
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