Dettagli Recensione
Ay..!! Ay..!
Una delle maggiori qualità e caratteristiche di Hemingway risiede nella innegabile capacità di dare risonanza mitica all’esperienza del singolo senza perdere il contatto con gli elementi della realtà che la fondano. “Il vecchio e il mare” è sicuramente una delle opere che meglio riesce a concretizzare questo dato.
Santiago è un vecchio pescatore nato per fare questo e nessun altro mestiere. Colpito dalla malasorte sono ben 84 giorni che non riesce a catturare, e dunque commerciare, una preda. La sua vita è colta dalla povertà eppure nella sua figura non mancano peculiarità quali il rispetto per la natura e per i propri simili, il coraggio, l’umiltà, la saggezza. Egli è voce dell’esperienza, il mare è la sua culla, la sua vera casa, la sua essenza è incontenibile da quanto profonda e caratteristica.
Manolin, allievo dell’uomo, è stato costretto a causa dei tempi duri a lasciare il suo mentore e a prestare lavoro presso un’altra più fortunata imbarcazione. Eppure non passa giorno che la sua mente non vada al quel maestro di vita che gli ha insegnato tutto quello che sa nonché ad essere quello che è.
Molteplici sono le qualità del romanzo. In primo luogo non si può non cogliere la forza delle parole accuratamente ricercate nella semplicità, nel linguaggio parlato. Quella di Hemingway è la scelta di un vocabolario quotidiano con una minima aggettivazione ed un enorme controllo delle emozioni; la dignità che Santiago trasmette nonostante le sue sventure, fa riflettere su quali siano i veri valori della vita. Tutto questo rende “vivo” il vecchio che non è percepito come un personaggio di mera fantasia bensì come un uomo in carne ed ossa. La sensazione è quella di essere con il maestro sulla barca, è percepibile persino la quiete e la foga del mare a seconda delle circostanze narrate, ed inevitabilmente verrebbe da alzarsi e far di tutto pur di aiutarlo nella sua battaglia.
Quel binomio uomo-natura, traducibile in vera e propria empatia, nel connubio di due anime in una sola, è espressione di quella deferenza ad oggi sempre più assente verso principi che dovrebbero altresì essere il fondamento dell’umanità.
Ancora, e non di meno importante, il rapporto tra vecchia e nuova generazione. Come non commuoversi davanti alle attenzioni che il giovane ha per la sua guida così come per i pensieri che quest’ultimo rivolge al suo allievo (soprattutto in mare aperto quando completamente solo sente la mancanza di quel ragazzo che ha visto ed aiutato a crescere)? E quanto oggi questo riguardo è sempre inferiore da parte dei futuri uomini, quanta poca può ancora essere la gratitudine di queste?
Con la sua forma breve ed incisiva l’autore incita a credere prima di tutto in sé stessi e nelle proprie capacità e dà vita ad un romanzo che ti scalda il cuore, un componimento che tutti dovrebbero leggere.
« Ora, nel buio, e senza luci in vista e senza chiarori, e soltanto col vento e la spinta regolare della vela, gli parve di essere già morto, forse. Congiunse le mani e si tastò le palme. Non erano morte e gli bastava aprirle e chiuderle per risuscitare il dolore della vita.»
« Ora non è tempo per pensare a ciò che non hai. Pensa a quello che puoi fare con quello che c'è.»
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Commenti
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Esatto, è uno degli ultimi romanzi dell'autore, risale al 1925 e si distingue nettamente dai precedenti. La sensazione è quella di leggere un lungo racconto ed è avvalorato da una scrittura semplice ed essenziale che lo rende poetico e concreto.
E se ne può costituire anche un limite al tempo stesso lo rende talmente concreto che il lettore è come se potesse toccare il protagonista con mano.Come non sentirsi accanto a Santiago? Come non incitarlo nella sua battaglia? Come non restare affascinati dai pensieri del saggio uomo?
Maria
Veramente perfetta, ciao.
Esattamente come te anch'io ho titubato nel trovare le parole più "opportune" ed esattamente come te non credo di averle trovate. Ma, credimi, hanno scritto un commento con i fiocchi. :-)
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Questo romanzo, se non sbaglio, risale agli anni del tramonto dell'autore. Rispetto agli altri suoi libri, questo mi pare più essenziale e più poetico. Secondo me, in molti libri dello scrittore c'è qualcosa 'sopra le righe' , che lo caratterizza , ma costituisce pure un limite.