Dettagli Recensione
Peter Pan taglia XXL
Non so perchè Amelie abbia scritto questo romanzo. Se dietro alla trama si possa leggere anche una nota polemica per come vengono assegnati i premi letterari, ad esempio il Nobel, per come è il mondo della letteratura e del giornalismo e della critica letteraria, per come spesso la gente non legge i libri che si vanta di conoscere, soprattutto chi si muove in certi ambienti (letterari).
Il suo premio Nobel, il protagonista della storia, tronfio e antipatico ottuagenario, è certamente un tipo improbabile. Improbabile come Nobel per il suo cinismo, perchè se un difetto bisogna trovarlo al Nobel, è che spesso (o così mi pare) è assegnato non solo in base al merito letterario ma anche allo spessore dell'autore, sulla cui unità di misura si potrebbe trovare da discutere.
Il romanzo è un ibrido tra braccio di ferro di intelligenze a tavolino e favola di Peter Pan e Wendy, con i soliti ragazzini che non vogliono crescere ( se non di peso) compreso il nostro Nobel, ottuagenario ma adolescente o preadolescente di testa benchè cinico.
Dal punto di vista stilistico a me questo romanzo non piace molto per il dialogo così serrato, solo dialogo e troppo serrato. Troppo ping pong. Preferisco che ci sia un po' di respiro, di luce come in Stupore e tremori che mi sembra molto, molto superiore come qualità letteraria.
Anche il contenuto è un po' così, un interessante esercizio di fraseggio, tanto per non essere troppo volgari. Certo, una donna intelligente come Amelie, si legge sempre volentieri.
Interessante il consiglio agli scrittori su come diventare un classico della letteratura, per chi voglia seguirlo.