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Il canto del crepuscolo
 
Il canto del crepuscolo 2015-07-03 15:22:27 Mian88
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
Mian88 Opinione inserita da Mian88    03 Luglio, 2015
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Impensabile felicità.

1940. Foresta di Ashdown, Sussex orientale. Rose, poco più che ventiquattrenne è una delle tante vittime della guerra. Da quasi due anni è sposata con James eppure la loro vita matrimoniale è durata appena sei mesi poiché lo scoppio del conflitto ha portato all’inevitabile separazione della natia coppia con tanto di chiamata alla armi e detenzione in un campo di prigionia per lui e alla solitudine incontrastata per lei.
Come sopravvivere a questi giorni di ostilità? Come affrontare l’eremo dell’occasione perduta della quotidianità rubata?
E mentre James affronta le limitazioni del campo approfondendo i suoi studi sugli uccelli (prima della guerra egli era infatti un insegnante), la donna, affranta dall’affievolirsi dell’entità del marito, dalla difficoltà di alzarsi un giorno dopo l’altro nel loro angusto cottage, è preda di un nuovo amore.
Nel mentre Enid, giornalista sorella maggiore di due anni del recluso, a causa di un bombardamento si ritrova priva di tutto (dal lavoro all’abitazione alla reputazione) e decide di trasferirsi dalla novella sposa instaurando con questa un legame che mai avrebbe ipotizzato di poter avere. Inevitabilmente le loro strade si ridividono ma quei giorni nella foresta saranno per la londinese di inestimabile valore.
1950. La vita dei tre protagonisti è radicalmente cambiata dai fatti della Guerra eppure quei giorni sono ancora scolpiti in loro, non li abbandoneranno mai. Ognuno a suo modo cura le ferite dell’anima e nonostante il presente il pensiero torna al passato, agli errori commessi, a quei giorni di insospettata ed impensabile felicità nell’oblio.
Stilisticamente il componimento è caratterizzato dalla tipica vena poetica dell’autrice. Fino alla metà non si distingue particolarmente, anche i protagonisti non riescono ad entrare in empatia con il lettore che soventemente si interroga su quale sia il fine che la narratrice vuol comunicare. Se da un lato infatti Rose non è in grado di farsi amare, dall’altro, James è talmente coinvolto nello studio dei suoi animali che è per chi sfoglia queste pagine come una entità a sé stante; è soltanto quando (davanti al pericolo di morte certa) i suoi sentimenti diventano concreti che egli risulta percepibile per chi legge.
Viceversa nella seconda parte dello scritto James fuoriesce per la sua profonda umanità, per l’incapacità di accettare un dolore e voltare pagina per andare avanti, si porterà ogni giorno nel cuore quelle ferite fino a che il suo corpo, oltre che al suo spirito, non avranno più forza di battere, più voglia di combattere. Enid è capace altresì di valutare con obiettività quel che è stato il suo ieri e quel che è il suo oggi ed è tra tutti l’unica che riesce a ricostruirsi una vita. Rose vivrà affiancata dal peso delle proprie scelte e la sua posizione sarà compresa quando infine incontrerà la sua stessa vicenda ma al contrario.
Piacevole, a tratti malinconico e dal significato intrinseco. Positivo il messaggio finale e da non sottovalutare il ruolo dei volatili, usati dalla stessa per descrivere sentimenti quali amore e libertà. Per poter essere compreso necessita di tanta sensibilità e si confà alle persone volenterose di scoprire quel significato nel significato. Se così non fosse risulterebbe uno scritto fine a se stesso.

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