Dettagli Recensione
Un messaggio per l'umanità
Cecità è un romanzo che mi ha colpito in maniera profonda sia per lo stile che per le tematiche ed il significato.
Un tema importante che traspare sin dall'inizio è quello dell'identità. Infatti, l'ambientazione non viene precisata e il lettore viene spinto a pensare che si tratti in senso lato di tutta l'umanità che si ritrova a vivere in perenne cecità. Cecità che viene chiamata dai malati "il mal bianco" perché invece di essere immersi nell'oscurità, si è circondati dal bianco, dalla luce. Se è un'esperienza terrificante vedere il nero totale dev'essere ancora peggio avere una luce accecante dinnanzi agli occhi che simboleggia, secondo me il fatto che questa cecità sia voluta dall'uomo, tutti si rifiutano di vedere, pur avendo la realtà dinnanzi agli occhi si preferisce chiuderli, fingere di essere cechi.
Con la cecità che si trasmette per contagio, i malati vengono man mano internati in un ex manicomio le cui vaghe regole sono registrate da un altoparlante. Quindi Saramago concede all'umanità la possibilità di trarre conoscenza dalla cecità, di sfruttarla per creare una società migliore, fondata su altri principi. Infatti, le piccole camere dell'ex manicomio diventano un'immagine del mondo allo stato primordiale.
Tuttavia, la natura dell'uomo incline al male non riuscirà a creare un'altra società ma ritornerà ai vizi e al degrado più totale. In questa grande allegoria del mondo si assiste alle solite abitudini: i soprusi verso i più deboli, le donne, i ciechi malvagi che come i paesi ricchi tengono il cibo per loro e lasciano i poveri senza cibo.
Significativo è il personaggio della moglie del dottore che è l'unico in grado di vedere in mezzo ai ciechi e sarebbe colei che potrebbe guidare il rinnovamento della società, una sorta di persona illuminata, solidale, disposta a rinunciare alla propria libertà e fingersi cieca per seguire il marito nella sua prigionia.
Suggestiva e cruda è l'immagine della città, senza politica, supermercati, scuole, istituzioni; possiamo ammirare una distruzione, forse il ritorno alle origini e quindi acquisisce significato il bagno sotto la pioggia dei vari personaggi che quindi è una sorta di purificazione fino al recupero della vista, quasi fosse un sogno o forse una piccolo barlume di speranza e di ottimismo verso le persone.
A livello stilistico il libro è sicuramente innovativo, la mancanza di dialoghi e la carenza di segni di interpunzione ci trasportano in un'atmosfera di incertezza, nella quale gli uomini non hanno più la necessità di un nome che li identifichino, non hanno più bisogno di conoscere le vie, i negozi di riconoscere la propria casa.
In conclusione è un libro che si presta ad innumerevoli collegamenti, riferimenti, può essere ricondotto ad ogni periodo storico, ad ogni paese, ad ogni evento e ogni lettore può cogliere il proprio significato, i propri riferimenti. Il manicomio può essere un lager nazista, una grotta preistorica, il mondo contemporaneo e comunica pertanto messaggi universali, rivolti all'intera umanità
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Commenti
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Ferruccio
Condivido le tue riflessioni e penso anche io che osservando la nostra società contemporanea il romanzo "Cecità" diventi sempre più attuale e realistico.
concordo, uno dei migliori scrittori che abbia mai letto.
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Mentre ti leggevo pensavo ai fatti che vanno accadendo nel mondo e a quanto sia dilagante questa forma di cecità.
Vorrei tantissimo continuare ad essere ottimista, ma ... la vedo dura ...molto dura...
Mi auguro che spicchino molte figure che assomigliano alla moglie del dottore..me lo auguro di tutto cuore.
Un libro sicuramente da leggere.
Bravissima.
Pia