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Grandezze e miserie di una grande azienda
Una grande scrittrice nel firmamento non solo nazionale, un bel romanzo che si legge con interesse e partecipazione, quasi partecipando alle vicende e condividendo i sentimenti dei vari personaggi ai quali sono intitolati i numerosi capitoli. Definire la Sànchez una scrittrice intimista, come suggerito da certa critica, è riduttivo, oltre che ingiusto. Sono presenti nel suo romanzo contenuti personali, interiori, ma l’interesse dell’Autrice è volto verso gli altri, verso i rapporti interpersonali dei personaggi, definendone accuratamente i ruoli, nonché naturalmente vizi e virtù. La vicenda si svolge in una grande azienda, dove Emma, la protagonista, viene assunta grazie ad una raccomandazione, prima come addetta alla reception, e poi come segretaria del vicedirettore, uno strano e malinconico dirigente, sistemato in quel posto con l’incarico di non fare nulla e di non intralciare il lavoro altrui. Emma non lo ritiene giusto, si affeziona al suo capo e si preoccupa di inventarsi lavori e ricerche di archivio, che finiscono però per complicare la vita nell’ufficio e suscitare sospetti e incomprensioni. Ed ecco interagire con Emma tutta una serie di personaggi, i cui caratteri sono messi magistralmente a nudo e fanno comprendere come in qualsiasi grande azienda, pubblica o privata, coesistano grandezze e miserie, dal sacrificio di un uomo lasciato solo con i suoi ricordi, la sua superiorità culturale, la sua malinconia, alle vendette trasversali di capi e capetti e di segretarie vendicative e paranoiche. Chi ha lavorato in grandi complessi aziendali si riconoscerà in qualcuno dei personaggi descritti dalla Sànchez. Come non ricordare certe figure scolpite a tutto tondo, come l’amica del cuore Vicky sempre alle prese con sogni di grandezza e con una fotocopiatrice che la inonda di carta dalla sera alla mattina, o Sebastian, il vicedirettore che sembra trascorrere il tempo attendendo una fine quasi programmata, oppure i vicedirettori Alexandro e Jano, giovani rampanti che faranno fallire l’azienda per poi ricomprarla, o ancora memorabili figure femminili come Teresa, la segretaria che finirà, stressata dal lavoro, in una clinica psichiatrica, e Lorena, i cui atteggiamenti paranoici sono descritti dall’Autrice in modo magistrale. Non mancano ovviamente, in una grande azienda, complicati intrecci amorosi, un classico degli ambienti descritti, in cui vivono quasi a contatto di gomito, decine e decine di dipendenti. In sintesi, un bel romanzo ed una lettura di grande piacevolezza, con personaggi che è difficile dimenticare.