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Si può odiare continuando ad amare..
Non è facile, vi garantisco che mai sinora come con tale romanzo ho avuto grande difficoltà nello scrivere un commento che possa trasmettervi quanto ho amato questo libro, tanto da rileggerne più di una volta interi capitoli.
Perchè non appena tento di iniziare una frase, di comporla e darle un senso compiuto, essa stessa va alla deriva... si trascina all'infinito, perdendosi nel vuoto, insieme ai pensieri che la alimentano ...
Perchè questo libro è il racconto di uno dei miei incubi peggiori, di quelli che ti rimangono impressi per ore dopo il risveglio, perchè ti sembrano quasi degli 'avvertimenti' provvidenziali... insomma, un segno inviato da qualcuno per dirti 'attento a quello che fai, pensaci bene perchè questo è quello che rischi..'
Quindi il mio giudizio non sarà forse obiettivo, probabilmente la forza e l'intensità di alcune sue pagine non saranno percepite come tali da tutti ma in me hanno trovato terreno fertile.
E m'ha fatto bene leggerlo perchè nonostante i dubbi, le paure, i timori che genera, porta anche un sollievo, lo stesso che segue pure il peggiore degli incubi quando pensi 'Era solo un incubo', la consolazione appunto di rendersi conto che non è ancora divenuto realtà e sei in tempo per evitare che lo diventi.
La storia è quella di un uomo, Rico, uno qualunque, con un lavoro qualunque ed una vita qualunque, che un giorno senza forse neanche rendersene conto, perde tutto, prima la moglie e la famiglia, poi il lavoro, poi la dignità ed infine la forza di vivere:
"Capire: aveva bisogno di capire come avevano fatto, lui e Sophie, ad arrivare a quel punto. Un'ossessione. Ma, naturalmente, non c'era niente da capire. Era la vita.
Qualcosa fra due persone che un bel giorno fa cilecca. Come un appuntamento mancato. La vita.
L'amore che, senza alcuna ragione, sragiona.
La felicità che improvvisamente si trasforma in dramma."
E quando Rico è lì, solo, seduto sulla scogliera solcata dal mare di Marsiglia, lui ed il mare... beh, avrei voluto essergli vicino... senza parlare, senza dirgli niente, solo abbracciarlo, da buon amico...
"Sai, guardando il mare capisco tutta la vita che ho dentro di me. Sulla terra non c'è niente. E' brutta la terra. Sulla terra non cambia niente. Tutto è come morto. Anche la gente..."
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Commenti
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Hai ragione: i grandi libri parlano ad ognuno di noi in modo diverso, e, se riletti, ci comunicano elementi precedentemente non captati. Questa è l' impronta dell' arte.
Pia
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Lo metto in lista grazie.