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Le paure inconfessabili
Quanta paura a volte si cela nelle pieghe di un rapporto di coppia seppure i due amanti si amino tanto e pensino di trascorrere tutta la vita insieme. McEwan si insinua negli anfratti più oscuri e più intimi della relazione tra Edward e Florence scavando con il bisturi tra i pensieri che loro stessi non ammettono o che addirittura non sanno di avere.
Siamo in un contesto storico in cui sul sesso gravano pesanti pregiudizi e la puritana Inghilterra non sa che siamo a un passo dall’esplosione della libertà sessuale che arriverà con la fine degli anni sessanta.
Edward ha la prorompente baldanza dei suoi giovani anni, qualche impacciata esperienza sessuale, ma ama tantissimo Florence e, una volta divenuta sua moglie, crede che tutti i rifiuti di lei in materia sessuale possano cadere all’istante sotto la spinta del suo forte desiderio.
Ma c’è chi, un po’ per insegnamento familiare un po’ per carattere, non ha mai conosciuto i richiami del desiderio e anzi tutto ciò che riguarda il sesso lo vive come sporco, disgustoso, vergognoso. Questa è Florence, tanto determinata nel condurre il suo quartetto d’archi quanto ignorante e terrorizzata per tutto ciò che concerne il sesso.
Intorno a loro si muove l’Inghilterra nei suoi vari aspetti sociali e politici e ognuno dei due ragazzi accarezza i suoi sogni e progetta la sua vita, entrambi talentuosi nel loro campo.
Il percorso che li porta dal primo timido bacio al talamo nuziale è un percorso ad ostacoli fatto di riluttanti concessioni, approcci goffi destinati a un ulteriore richiudersi di lei, taciti accordi di non avanzare richieste inopportune. Ma che una ragazza non si conceda che dopo il matrimonio è ancora cosa comune. Nutrendosi di questa ipotesi, confermata dai tempi che stanno vivendo, e del fatto di amarla così tanto, Edward sposa Florence.
La prima notte di nozze è un capolavoro fatto di immagini, cose non dette e inconfessabili, pensieri che vorticano nelle teste dei due amanti, emozioni travolgenti sia come forza del desiderio di Edward che come forza del disgusto di Florence.
McEwan ricama con le emozioni contrastanti dei due un affresco che sa di peccato, del senso di colpa della vittima sacrificale e della goffaggine di lui.
Non ha grande importanza quello che succede per l’irruenza incontrollata di Edward. Tutto era già nelle premesse.