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Diventare adulto in tre giorni
Chamdi ha dieci anni, il suo nome significa "pellaccia" glielo hanno dato all'orfanatrofio, dove è stato lasciato appena nato. Lo ha lasciato lì un uomo, che è scappato correndo. Delle sue origini mon sa altro. E poco altro sa di quello che al di là del profumo di bouganvillea succede nelle strade di Bombay. La voglia di trovare suo padre, l'ingenuità di un bambino, che crede che i pericoli raccontati dagli adulti non esistano lo portano a scappare. Da lì, in pochi giorni, con lui conosciamo orrori inimmaginabili. Un mondo crudele, dove la malattiae, le deformità fisiche e la criminalità ci vengono descritte con così tanta chiarezza e semplicità da sembrarci quasi inevitabili. Entriamo in un ambiente, dove uno dei protagonisti dice " purtroppo ogni giorno riusciamo a trovare il poco che ci serve per sopravvivere, e questo ci impedisce di liberarci da tutto questo".
Questo libro è capace di far traballare anche la morale più salda. Di fronte a tutto quanto ci viene raccontato non è possibile dare un giudizio di questi personaggi secondo i canoni che usiamo normalmente.Eppure, nonostante tutto delle regole ci sono, c'è solidarietà, c'è affetto e c'è in un certo senso eroismo.
Romanzo breve, scritto molto bene, che tratta oltre alla povertà anche il tema, di chi la sfrutta e quello quanto mai attuale dell'intolleranza religiosa. L'autore ha avuto la capacità di dare molto da pensare a chi ha voglia di farlo. non si è però soffermato a dare giudizi, prendere la parte dell'uno o del'altro e soprattutto ha lasciato da parte ogni retorica.
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