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Dietro le quinte di una sitcom
1964. Barbara è un'avvenente ragazza di Blackpool in procinto di diventare reginetta di bellezza, ma mentre si sta congelando in costume da bagno su una spiaggia dove fa freddo persino a luglio, decide una volta per tutte che il suo sogno è diventare una stella della commedia. Così dopo un solo capitolo eccola nella Swinging London, pronta per cominciare una nuova vita.
Gli inizi non sono promettenti, e il tempismo con cui giunge la sua grande occasione non è cosa che capiti a tutti nella realtà, ma le riconosciamo il merito di aver avuto le idee chiare e di essere riuscita a evitare le trappole che il suo procace aspetto ha attirato (compresa un'inquietante coinquilina). Con un agente, un nuovo nome e la determinazione a non voler essere semplicemente "decorativa", Barbara – divenuta Sophie – si presenta a un provino e si ritrova protagonista di una serie televisiva; è perfetta per la parte che gli autori hanno deciso di scrivere appositamente per lei, e che riassume alcune delle contraddizioni dell'Inghilterra di allora, ma poco a poco realtà e finzione cominciano a somigliarsi e le trappole da evitare diventano altre.
Cosa mi è piaciuto di questo libro?
Lo stile brillante, il ritmo serrato dei dialoghi, le descrizioni vivide al punto da sentirsi uno spettatore aggiunto e privilegiato, che se proprio non viene preso da un attacco di ridarella almeno si ritrova spesso con un sorriso stampato in faccia, talvolta un ghigno soddisfatto e di sicuro una bella dose di buonumore.
Il fatto che si parli del "dietro le quinte" di una serie televisiva con tutti i risvolti comici e tragici del caso, e soprattutto del processo creativo che la precede: ottime idee possono nascere in modi improbabili.
Inoltre ho apprezzato che l'autore abbia scelto di mostrarci come la scrittura, che sia di un romanzo piuttosto che di una sceneggiatura, non possa fare a meno di attingere dalla realtà per essere efficace e di buon livello.
Ho adorato i personaggi dal primo all'ultimo, una variegata tipologia umana tra cui spiccano l'attore vanesio che si considera sprecato per la commedia (non è così talentuoso), l'autore omosessuale insofferente verso la sua condizione clandestina e desideroso di provocare, il produttore colto e sensibile che si sente già vecchio per la ventata di cambiamento in arrivo (in realtà è giovane ma ce ne dimentichiamo anche noi), e infine Sophie: intelligente, moderna, emancipata.
Poi di spunti ce ne sarebbero altri, nel romanzo i temi toccati sono molti e ben mescolati, il che mi porta a osservare che lo stile di Hornby nel tempo è migliorato: se in About a boy aveva dei picchi e alcune discese brusche, almeno secondo me, in questo romanzo non mostra alcun cedimento.
Di rilevante c'è anche l'edizione: all'interno del libro ci sono qui e là fotografie di locali famosi, fotogrammi da serie televisive allora in voga, manifesti pubblicitari che aiutano a immaginare il contesto. A me sono servite.