Dettagli Recensione
Pagine nere e bianche
Un libro incompiuto…ci si può chiedere perché leggerlo, ma se si conosce già lo scrittore Samarago non è una domanda da porsi, perché vale la pena leggerlo, anche se, essendo ovviamente aperto, ti lascia tanti punti interrogativi. Alcuni fini a se stessi: cosa voleva raccontare concentrandosi sui misteri contabili degli anni ’30 di un’azienda dedita alla fabbricazione di armamenti? come sarebbe proseguita la storia? quante altre cose voleva dire? quanto sarebbe stato attuale? Altri anche esistenziali: uno scrittore che non fa in tempo a concludere un’opera… quante altre cose una qualsiasi persona può non avere il tempo di finire? E’ un piccolo libro che, senza leggere premessa, prefazione, post-commento, è di fatto una manciata di pagine che, anche se non finite, ti lasciano il segno, per tutte le riflessioni che comportano. Per le pagine scritte nero su bianco e per le pagine bianche che immagini solamente. Lo stile è nettamente il suo, originalissimo ed una delle cose che più amo di questo scrittore, fin da quando ho letto il suo capolavoro “Cecità”. Vale la pena di leggerlo senz’altro. Non forse per chi non conosce l’autore, perché sarebbe difficile apprezzarlo forse. Ma per chi lo conosce già, sicuramente merita tempo.