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L'angioletto
 
L'angioletto 2015-06-15 12:39:03 ferrucciodemagistris
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
ferrucciodemagistris Opinione inserita da ferrucciodemagistris    15 Giugno, 2015
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L'eterno ragazzino

Ammiro Simenon per il suo stile narrativo e per la sua non comune capacità nell’accurata descrizione di vari personaggi e di molteplici ambientazioni; riesce, inoltre, a dimostrare la sua poliedricità nei contenuti delle trame dei suoi romanzi.

La vicenda ha luogo a Parigi nel cuore della Belle Epoque di fine ottocento, cui fa da contrasto la miseria e la sopravvivenza da parte della stragrande maggioranza della popolazione che vive nelle strade e vie colme di rifiuti e di povertà, e termina nei più recenti anni ’60. In questa contraddittoria cornice inizia la storia di Louis Cuchas che vive insieme alla madre e ai suoi cinque fratelli e sorelle, tutti generati da padri diversi, in uno spoglio stanzone separato in due promiscui ambienti da un lercio lenzuolo che dovrebbe nascondere le spregiudicate abitudini della madre, venditrice ambulante di frutta e verdura presso i mercati generali Halles di Parigi, indirizzate a cambiare frequentemente gli uomini nel suo letto. In tale contesto abitativo e di qualità della vita, il piccolo Louis assiste a sconcertanti episodi, sicuramente non adatti agli occhi innocenti di un bambino, che potrebbero compromettere la sua stabilità di carattere anche nel futuro; ma Louis prende atto delle varie situazioni in maniera quasi indifferente, continuando a vivere in maniera tranquilla nonostante le avversità che incontrerà lungo il suo cammino da ragazzino, adolescente e giovane adulto.

Le angherie non lo turbano, così come la fatica del lavoro e i continui sacrifici; è per questo motivo, per il suo peculiare carattere che è soprannominato “l’angioletto”. A differenza dei suoi fratelli che avranno destini costellati da morte, malattia e illegalità, Louis riesce a coltivare la sua unica passione: diventare un artista, dipingere quadri. Le avversità e le difficoltà non lo scoraggiano mai; il suo atteggiamento verso le vicissitudini dei tempi sono accettate in maniera candida con la visione di un bambino anche quando, ormai affermato pittore, riesce a vivere in maniera agiata. Il denaro non ha importanza, vuole vivere di sogni e fantasie ed esprimere sulle sue tele ciò che la sua mente percepisce del mondo che lo attornia. Continua il suo cammino vitale senza mai eccedere, avendo sempre una pacatezza che lo aiuta ad apprezzare le piccole cose dalle quali riceve forti insegnamenti.

Simenon fa conoscere un personaggio positivo le cui risultanze inducono a riflettere su come si possa raggiungere un proprio obiettivo semplicemente accettando e adattandosi a tutto ciò che la vita e il destino ci offrono, cercando di trarre massimo beneficio da tutte le sfaccettature visibili e immaginabili.

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Altri romanzi di Simenon "senza Maigret".
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Commenti

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bella presentazione Ferruccio, per un titolo che già aveva attirato la mia curiosità...
Simenon non Maigret è imperdibile!
Ti ringrazio Silvia, penso che Simenon raggiunga il suo apice proprio nei romanzi fuori dalle vicende di Maigret. Ciao.
Ferruccio
Il mio Simenon preferito !
Ciao Ferruccio, come ho appena letto in una recensione di Emilio, anche qui viene presentata la figura dell'artista come di una persone che sa o "deve", come in questo caso, vivere al di là dell'ambiente.
Sai che a fine lettura , ho pensato che in questo libro ci sia uno strepitoso messaggio di speranza?
La sopravvivenza...l'amore per la vita...nonostante tante brutture...
Proprio bello!
Pia
Sì, concordo sul fatto che la sopravvivenza è sicuramente amore per la vita al di là delle brutture e le miserie che spesso ci propone; ma l'esistenza è un dono e andrebbe vissuta in maniera piena. Grazie per il tuo commento. Ciao.
Ferruccio
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