Dettagli Recensione
Passaporto all'iraniana.
Non sono in grado di recensire un libro, non l'ho mai fatto. Ma desidero comunque esprimere ciò che questo libro ha rappresentato per me; credo di essere in grado di consigliarlo a chi è stato in Iran, o forse ancora di più a chi dovrà andarci. Credo che per chi va in Iran per la prima volta, anche se sommariamente preparato, la fantasia vada verso un luogo "buio", ottenebrato dalle leggi islamiche, soprattutto se si sono letti testi "preparatori" eccellenti come "Il mio Iran", di Shirin Ebadi, che danno la visione reale dell'Iran sotto l'aspetto poltico, culturale e sociale. Leggere "Passaporto all'Iraniana", magari subito dopo "Il mio Iran", può costituire quasi una contrapposizione, l'antidoto alla "paura" di trovarsi in un luogo caratterizzato da una forte repressione, per cui appare difficile immaginare quella che è invece l'estrema gradevolezza del popolo iraniano e la vita quotidiana. Io ho visitato l'Iran lo scorso dicembre, e sono certa che, se avessi letto "Passaporto all'iraniana" prima della partenza, avrei compreso, e soprattutto vissuto meglio, i rapporti con la gente iraniana. L'ho letto al mio ritorno, e ho trovato una sintonia con ciò che ho vissuto veramente formidabile; la scrittrice riesce, veramente con simpatia ed ironia, a descrivere molto bene lo svolgimento del quotidiano, e aiuta ad esorcizzare la diffidenza occidentale verso l'Iran, splendido paese.