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Personaggi indolenti in una città indolente
Non c'è niente da fare, Simenon riesce a meravigliarmi ogni volta che leggo qualcosa di suo. In particolare mi riferisco alla fantasia che dimostra nell'inventarsi personaggi sempre originali, ambientando le storie in locations così diverse, descritte con dovizia esattamente come se le stesse osservando in quel momento alla maniera di un pittore che dipinge un paesaggio che ha sotto gli occhi.
Nei clienti di Avrenos la vicenda prende inizialmente forma in un night club, luogo già noto ai lettori del Commissario Maigret che spesso, nel compiere le sue indagini, si trova a dovere frequentare questi ambigui locali notturni della capitale francese in cerca di indizi, interrogando avventori, entraineuses ed altri individui molto sui generis ...I clienti di Avrenos però non è un giallo di Maigret e non vi è alcuna traccia del commissario omonimo. E' un romanzo ambientato in Turchia, più precisamente sul Bosforo, nella città di Istanbul e dintorni. L'epoca storica è quella tra le due guerre mondiali, quando la Turchia si sta trasformando in una Repubblica illuminata sotto il governo di Ataturk.
Le strade assolate di Istanbul, i caffé cittadini, il ristorante di Avrenos che dà nome al romanzo, le ville aristocratiche con vista sul Bosforo abitate da ricchi europei o da turchi delle classi elevate, sono alcuni dei luoghi dove si dipanano le vicende di Jonsac, funzionario dell'ambasciata francese ad Istanbul innamorato di Nouchi, ragazza conosciuta in un night club di Ankara, che coglie al volo l'opportunità di un riscatto sociale sfruttando la sua avvenenza e sensualità'. Nouchi grazie a Jonsac ed alla “liaison” che stabilisce con lui, riesce ad accedere ad un mondo frequentato da intellettuali, artisti, giornalisti, avventurieri, politici: quasi tutti uomini (più o meno) attratti da lei, abile manipolatrice che con intelligenza e astuzia, servendosi quindi delle amicizie giuste, riesce a raggiungere il traguardo di quell'agiatezza e quel benessere sempre sognati e desiderati fin dall'infanzia vissuta nelle periferie di Vienna.
Simenon coglie nel segno riuscendo a ben rappresentare l'indolenza, la noia ed il senso di vacuità di questi personaggi che passano le loro giornate bevendo acquavite e fumando ashish, oppure partecipando a feste o facendo escursioni domenicali in barca. Personaggi che si fondono con la realtà quotidiana di una città – Istanbul- indolente e pigra quanto loro, che sembra quasi provare piacere nel mostrarsi così opulenta e sonnolenta, allungando i proprio tentacoli sul Bosforo.
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