Dettagli Recensione
Il meraviglioso giovane Holden
J.D. Salinger scrisse un solo libro in vita sua. Leggendolo possiamo capire il perché: aveva partorito un’opera che sarebbe diventata immortale e che sarebbe stata quasi impossibile da superare. Difatti scrisse un libro che riesce a far prendere vita al suo protagonista fin quasi a farcelo credere il nostro migliore amico . Holden Caulfield è un adolescente di ricca famiglia che frequenta un college lontano dalla sua casa. Ciò che contraddistingue Holden è un carattere ribelle, all’apparenza burbero e quasi nichilista ma che, se scavato più a fondo, rivela un animo candido e un’intelligenza sopraffina. Holden si relaziona con tutti quelli che lo circondano in maniera sincera; senza peli sula lingua e con la sua sottile e affilata ironia che sarà uno dei tratti più caratteristici del giovane Caulfield. Il libro si apre in maniera diretta sull’azione: Holden è stato espulso per la terza volta da un college e passa la sua ultima sera alla Pencey. In quest’ultima sera conosciamo attraverso gli occhi del protagonista i suoi abituali compagni di vita, dal professore che cerca di portarlo sulla retta via, passando per i suoi amici del college, l’odioso Ackley e il narcisista Stradtler, suo compagno di stanza. Viviamo così il disagio che accompagna Holden in tutta la sua vita collegiale dato che frequenta gente con cui non condivide niente. Holden sa di essere diverso, sa che non appartiene a quella gente, sa che non troverà nessuno che lo possa capire fino in fondo, non solo in quella scuola ma in ogni luogo che calpesterà. Ma oltre a questo Holden sa che non gliene importa più di tanto della compagnia, per lui un semplice riempitivo della vita. Gli unici personaggi a cui tiene sono infatti pochi: D.B. ,suo fratello maggiore scrittore, Phoebe, sua sorella minore, Allie, l’ultimo dei tre fratelli che era morto qualche tempo prima e infine Jane, sua vecchia amica-vicina di casa, forse l’unica persona al di fuori della sua famiglia con la quale aveva un rapporto speciale. Per il resto del romanzo seguiamo i tre giorni più importanti della vita di Holden, in una sorta di via crucis che lo porterà ad una redenzione ed ad una consapevolezza a tutto tondo del suo essere. In questi tre giorni Holden dilapiderà tutti i suoi risparmi nel viaggio in incognito di ritorno a casa, affrontando a viso aperto e muso duro la vita con tutte le sue difficoltà. In questi giorni infatti si avvicendano degli episodi che marcheranno Holden in maniera fondamentale nel suo viaggio interiore, un viaggio che culminerà nella sua piena maturazione.
Ciò che rende Il giovane Holden un capolavoro unico nel suo genere è prima di tutto il suo protagonista. Un ragazzo ribelle col quale sin dalle prime battute o si entra in totale empatia o si mal sopporta per tutto il libro. Holden è un personaggio che esce dagli schemi, rappresenta il male di vivere e il sentimento di inadeguatezza tipica di molti adolescenti, per cui va accettato in tutta la sua interezza e in tutte le sue sfaccettature. Salinger compie un lavoro perfetto nella creazione del personaggio, infatti durante la lettura si consolida sempre più un sentimento di amicizia con il protagonista.
Dal punto di vista stilistico il romanzo è narrato in prima persona da Holden, qualche mese dopo le sue avventure; lo stile è quindi asciutto, leggero e confidenziale, tanto che sembra che il narratore ci stia raccontando faccia a faccia ciò che gli è successo.
Il giovane Holden rimane quindi a mio parere una pietra miliare dei romanzi di formazione, adatto a chi si sente incompreso o fuori posto nella vita, è un libro che porta speranza oltre al divertimento. Unico difetto: finisce.
Indicazioni utili
Commenti
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |
Ordina
|
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |