Dettagli Recensione
le benevole
premettendo che ho letto il libro in italiano(non conosco a sufficienza il francese per poter dare un giudizio definitivo sullo stile)penso di poter affermare che questo autore sia scarsamente originale(deve troppo a storici vari ed altri autori,sebbene sia un buon assemblatore).Il suo personaggio non è realistico ma è semplicemente un pretesto per mostrarci quanto è stato bravo a documentarsi ad es. sulla furiosa anarchia dei vari appararati nazisti sempre in contrasto l'uno con l'altro , tema peraltro gia trattato da molti storici.Il personaggio principale ,benche J.littel cerchi appigli nella drammaturgia greca (la nemesi,il fato benevolo(Thomas),la punizione per il matricidio per opera delle Erinni(le benevole),la sacralità di gemelli (femminile e maschile) dei quali ricerca l'unità, prima nevroticamente poi in un delirio psicotico(non a caso sua sorella si chiama Una ed ed é vissuta come una scissione della sua stessa anima, scissione per lui insanabile,dicevo il personaggio di Max a me risulta veramente poco cnvincente e peggio ancora veicolatore di una visione della vita che potrebbe essere quella di un verme.L'autore poi con vari escamotages pseudofilosofici cerca di convincerci che non esiste alcuna forma di giustizia ma solo varie forme di leggi arbitrarie(gli ebrei devono essere gassati , ma se qualcuno si appropria per proprio tornaconto personale dei loro beni è passibile di fucilazione)!Eppure,seppure marginalmente appaiono personaggi che hanno il coraggio di dire(vedi Vòss il linguista che sputa sul concetto di razza e verrà ucciso) o compiere degli atti che li rendono "giusti", ma soprattutto umani: i soldati che piuttosto che sparare su civili indifesi ,donne e bambini preferiscono sparare ai propri ufficiali andando incontro a morte certa, e, non da dimenticare l'infermiere delle ss, che, dopo il ferimento di una donna russa incinta"per errore" cerca di salvare perlomeno il nascituro.Riuscito nell'intento, un suo ufficiale superiore sfracellerà il cranio del bimbo contro la stufa dell'istba ,beccandosi poi una pallottola in fronte dall'infermiere la cui UMANITA' istintiva ha prevalso su ogni altra considerazione.Tornando all'incipit del libro posso solo dire questo :comunque vadano le cose quel soldato è mio fratello, non tu Maximilien Aue.