Dettagli Recensione
Sei venuto a salvarci?
Zusak trasforma l’ordinario in qualcosa di particolare. Con il libro “Storia di una ladra di libri” ci ha raccontato la seconda guerra mondiale vista con gli occhi della morte; con “Io sono il messaggero” ci mostra come un messaggio possa cambiarti la vita.
Ed è un ragazzo che sopravvive; guida il suo taxi (anche se non avrebbe l’età per farlo), vive in una città che non gli piace insieme al Portinaio (il suo meraviglioso cane), ed è innamorato di una ragazza che lo considera il suo migliore amico, insomma una vita non molto soddisfacente.
Poi arriva il giorno in cui si ritrova in mano una carta e diventa il messaggero e la sua vita viene stravolta.
Il libro si legge bene, è scorrevole, un po’ infantile ma il messaggio che lascia non è banale. Il romanzo è originale ma non del tutto, molte cose mi hanno ricordato una serie televisiva che guardavo da piccola.
Alla fine di questo libro mi sono posta delle domande sullo stile di questo scrittore. Il protagonista è un adolescente (l’autore invece ha una quarantina d’anni) ed il testo è scritto con uno stile adolescenziale, condito da parolacce, modi di fare da ragazzi ecc.. Tutto sembra corretto, ma anche nell'altro libro, che ho letto di lui (Storia di una ladra di libri), lo stile era molto semplice (la morte racconta della vita di una bambina).
Quindi, l’autore vuole scrivere seguendo volta volta “l’età” dei suoi protagonisti..oppure è anche in grado di scrivere qualcosa diversamente? Dopo queste due letture, che come dicevo sono state piacevoli, (anche se il primo è di un altro livello) vorrei leggere qualcosa di uno Zusak più “maturo”. L’unico modo per farlo è aspettare di leggere altro di lui e scoprire se sa scrivere anche con il “suo” stile.
Lo consiglio!
Buona lettura!