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Noi di David Nicholls
Noi è la storia di una coppia "sbagliata" che rischia la felicità durando per un quarto di secolo (pur essendo i due coniugi creature completamente diverse fra loro) e anche del difficile rapporto tra un padre e il figlio diciassettenne. In questa storia di un matrimonio in crisi sentiamo solo la voce del marito, Douglas, che si forza di essere obiettivo con molta ironia e capacità di ridere di sé. Douglas organizza un viaggio - o meglio: un Gran Tour - in Europa, insieme alla moglie e al figlio, l'estate prima che quest'ultimo lasci casa per iniziare il college. Un viaggio che nel settecento facevano i figli dei nobili per arricchire la propria cultura e imparare le cose della vita, in questo caso serve al padre per andare alla ricerca di sé e per cercare di recuperare i rapporti difficili con moglie e figlio. Moglie che, la sera prima della partenza per il tour, gli annuncia inaspettatamente di volerlo lasciare a fine estate, prima che il figlio se ne vada.
Con un perfetto equilibrio Nicholls alterna un viaggio all’indietro nel tempo, seguendo le tappe dell’incontro con la moglie (l’innamoramento, il matrimonio, il primo grande dolore per la perdita di una figlia, la nascita di Albert, il trasloco in campagna) con il viaggio del presente alla scoperta dell’Europa.
Vedendo l'analisi della sua storia riusciamo a capire e a intravedere le prime crepe della sua relazione, quelle che lo hanno portato alla soglia della rottura ( troviamo, quindi, l'idea del viaggio come espiazione e ricostruzione).
Interessante romanzo, anche se a mio avviso le stesse cose potevano essere dette in meno pagine. La conclusione è dolce-amara, come lo è anche la vita di ognuno di noi.
Con una profondità vestita da leggerezza lo scrittore sprofonda nell’alchimia segreta del rapporto di coppia e in quella, ancora più particolare, del legame tra genitori e figli.
Alcune frasi rappresentative:
"Come tutti, ho avuto qualche amore non ricambiato, e non é una passeggiata. Ma l'amore non ricambiato dal tuo unico figlio è come un acido che ti corrode giorno dopo giorno";
"Per fortuna dopo tanti anni insieme non si sente il bisogno di conversare ininterrottamente"
"In quanto uomo di scienza nutrivo un certo scetticismo verso le ambiziose pretese dell'Arte - allargare gli orizzonti, aprire la mente, liberare l'immaginazione - ma è innegabile che la cultura renda migliori e io ero migliorato".
Bel romanzo, lo consiglio.