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Addio alle armi
 
Addio alle armi 2015-04-12 15:47:38 siti
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
siti Opinione inserita da siti    12 Aprile, 2015
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Una licenza poetica

Protagonista del romanzo è Mr. Henry, un americano volontario col grado di tenente nei reparti sanitari dell’esercito italiano durante la prima guerra mondiale. Racconta in prima persona e il lettore, conoscendo la biografia dell’autore che realmente fu sul fronte italiano, potrebbe pensare che questo romanzo sia fedele trasposizione dei suoi vissuti bellici.

In realtà questo non è un romanzo autobiografico, non è un memoriale di guerra, non è un libro sulla guerra o sulla pace e nemmeno un romanzo d’amore.
Un uomo, Henry, ama una donna , Catherine, questo sì, ma il romanzo è altro.

La narrazione, realistica e asciutta, vive e si nutre di brevi sequenze narrative, brevi sequenze descrittive e un flusso continuo di dialoghi asciutti quasi monosillabici . La prosa è scarna, sintatticamente povera eppure ritmica, scandita da battute regolari.
L' avvio è lento, gli scenari prevedibili.
Tutto è rappresentato o meglio niente: c’è la guerra, c’è la condizione dei soldati italiani e dei volontari americani, ci sono le donne, l’alcool, le disfatte,i morti, le licenze.

È un libro dove la vita fa capolino con un “baby” o pupo, così come volle la Pivano, il pupo è il giovane volontario. È lo sguardo giovane sull’esistenza, è la voglia di vivere. È Milano quando la nebbia la inghiotte, è la Galleria che richiama la vita, è tutto ciò che si dimentica esista quando altro pare trionfare.

Questo libro è una licenza, una licenza poetica sulla prosa, sulla narrazione e per finire sulla vita.

Faticoso da leggere, vive una svolta catartica con la descrizione, peraltro di fantasia, della disfatta di Caporetto cui segue un ritmo narrativo più veloce e avvincente che prelude alla “pace separata” e la scelta di disertare per evitare la morte.

È infine un romanzo di formazione con un conveniente finale melodrammatico su ben 47 ideati.

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Commenti

8 risultati - visualizzati 1 - 8
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47 finali? Sono riportati nel tuo testo? Come lo sai?
Era apparsa la notizia sulla stampa nazionale e comunque puoi ora trovare in rete anche i finali, la mia edizione non li contempla. Li ho letti sul sito del Corriere della sera.Ciao
Laura, condivido la tua valutazione. Si tratta di un libro, seppur bello, spesso sopravvalutato. C'è da dire che talvolta presenta una freschezza che non compare più in altri testi dell'autore.
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siti
13 Aprile, 2015
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Grazie Emilio per aver letto e condiviso il giudizio.
Si un romanzo di formazione....quanto mi piacque tanti anni fa! Bel commento Laura!
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siti
14 Aprile, 2015
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Grazie Anna Maria, io lo ho apprezzato, ma non rientra nei miei canoni estetici. "Il vecchio e il mare" mi è piaciuto di più. Vediamo se "Per chi suona la campana", rimanendo all'interno dell'esperienza guerra, mi piacerà di più. Un saluto
Concordo; é un buon romanzo, ma nulla di più. Se devo essere sincero di Hemingway ho apprezzato molto solo Il vecchio e il mare; per il resto credo che sia uno scrittore sopravvalutato. Nel caso specifico di Addio alle armi concordo con Fernanda Pivano, quando dice che non è frutto dell'esperienza del 1917, ma di 5 anni dopo, quando l'autore ebbe occasione di essere presente durante la tragica ritirata greca dalla Tracia. Comunque a breve sarà pronta la mia recensione.
In risposta ad un precedente commento
siti
18 Aprile, 2015
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Aspetto allora il tuo commento. Per il momento "Niente di nuovo sul fronte occidentale...", rimanendo sulla prima guerra è stato il migliore. Hemingway? Ancora da esplorare.
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