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Christopher ha quindici anni, tre mesi e tre giorni, odia il giallo ed il marrone, non ama essere toccato, non mangia se nel piatto che ha dinanzi due alimenti differenti si sfiorano, non riesce a servirsi del water se questo è stato usato da un estraneo e predilige la matematica poiché sinonimo di certezza. Vive con il padre e frequenta una scuola speciale appositamente dedicata a chi come lui ha problemi comportamentali o ancora ritardi nella crescita, difficoltà nell'apprendimento etc. Ambientato nella cittadina di Swindon, il romanzo ha inizio con la misteriosa uccisione del cane della vicina, Wellington. Per una serie di concatenati eventi il ragazzo decide di scoprire chi è il colpevole della morte dell'animale, inizia così a scrivere un libro su cui annota tutti i suoi pensieri e gli indizi accumulati e inconsapevolmente scopre più di quanto mai si sarebbe immaginato su ben due misteri, al primo infatti se ne aggiunge durante la lettura un secondo.
In questa opera Haddon riesce a dar voce agli stati d'animo e alla mente di chi come nel caso del protagonista è affetto dalla sindrome di Asperger. L'idea centrale del libro è che l'autore sia lo stesso Christopher, egli è la voce narrante nonché interprete delle vicende che vengono a susseguirsi. Dalle sue parole traspare un umorismo beffardo, è capace di prendersi gioco delle classificazioni quanto del linguaggio medico specialistico, segue percorsi logici scanditi nel più minimo dei dettagli e nella sua mente traspare grande consapevolezza.
Il componimento non ha la pretesa di delineare in modo certo e definitivo il comportamento di chi è affetto da questa sindrome, se infatti il testo avesse ad oggetto un musicista, un fruttivendolo o un poliziotto, non ci saremmo mai interrogati sulla effettività della rappresentazione del personaggio tra realtà e finzione, eppure riesce in questo proposito ricordandoci che ogni disabilità è diversa ed in ognuna vi è unicità così come vi è straordinarietà in qualsiasi altro individuo.
Non solo, ci invita a conoscere meglio noi stessi, lascia nello scritto “spazi vuoti” che ognuno riempie a proprio piacimento con la lettura senza nemmeno rendersene conto, e nel trattare la tematica della disabilità affronta anche questioni quali la famiglia, la morte, la lealtà, la perdita di un genitore, il coraggio, la menzogna etc etc. Un elaborato istruttivo, interessante ed esaustivo.
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