Dettagli Recensione
Ishiguro?
Il romanzo diviso in tre parti presenta una voce narrante femminile: Kathy, trentuno anni, assistente da undici in una Inghilterra dei tardi anni '90.
Viene da Hailsham, un collegio immerso nella campagna inglese, e nel ricordare il suo vissuto ci presenta i pochi elementi su cui è basata tutta la vicenda: il suo lavoro, il suo passato, le sue amicizie, la sua infanzia.
Il lettore viene avvolto dal tono confidenziale, già conosciuto e tanto apprezzato da me in "Quel che resta del giorno" e si prepara ad assaporare una storia. In realtà i pochi elementi appaiono subito fumosi, accennati, non chiariti e tutta la narrazione lentamente tende a dipanare il mistero di queste esistenze mentre se ne ripercorre il cammino.
Ci si chiede subito cosa significhi assistente, donatore, quali siano gli scopi e gli sviluppi della storia. Nessun particolare viene offerto del quadro distopico proposto, tutto è taciuto e per me la lettura procede lenta e pesante; nemmeno la storia dell'amicizia mi smuove da un giudizio impietoso: mi sento deprivata del particolare, dello scenario sociale, delle implicazioni etiche, ma soprattutto delle emozioni. Non gioisco, non mi commuovo, non provo pietà, ansia o preoccupazione alcuna: mi invade una noia tremenda.
Riconosco di Ishiguro solo la maestria nel gestire la voce narrante, il resto mi pare una forzatura.
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Commenti
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non mi sono mai decisa a leggerlo, qualcosa mi trattiene...
Meno male che qualcuno la pensa come me, benche' io ami la letteratura giapponese e possa definirmi abituata alla sua lentezza, di questo libro non ho superato le 70 pagine, non solo. E' finito immediatamente in scambio .
Cominciavo a preoccuparmi, sei la prima che ne e' rimasta insoddisfatta. Siamo solo noi, cara :-)
Ribadisco però quanto detto in risposta a Emilio e a Silvia... tu almeno ci hai tentato, io ho cercato disperatamente di apprezzarlo, di sezione in sezione, salvo bocciarlo per i motivi espressi in recensione.
Ciao
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Ho amato moltissimo ''Quel che resta del giorno''. Ho evitato di leggere il testo recensito per paura di non 'reggere' l'angosciante tematica. Finora ho pensato però di essermi perso un'opera di valore. Dopo il commento di una lettrice affidabile come te, vedo che qui non c'è l'Isiguro del suo capolavoro.