Dettagli Recensione
Cuore, amore e torri gemelle
Il libro è ben scritto dal punto di vista stilistico ma di scarso contenuto. Le prime 300 pagine sono una storia molto piatta di intrecci amorosi di personaggi di scarso spessore. Anche l'imperatore dell'intelligenza newyorkese, Murray Thwaite, non fa ben pensare dell'intelligenza newyorkese. Vengono descritti una serie di personaggi ricchi e molto mediocri, di storie d'amore da telenovelas ambientata negli strati della ricca borghesia, negli ambienti più raffinati e colti di New York. Personaggi che possono permettersi una vita da esteti, che possono non lavorare e che trovano spesso chi li mantiene. Un ambiente improbabile e irreale, e forse per questo attraente per il lettore che vive nel mezzo della crisi economica e di ben altre situazioni. Quando dopo 300 pagine piacevoli ma di spessore inesistente il lettore si comincia a chiedere come abbia fatto il libro a arrivare in finale al Man booker prize, arriva la spiegazione che è anche una furbata: la caduta delle torri gemelle imprime una deviazione nella vita di alcuni personaggi, soprattutto in quella del cugino ribelle e disadattato Ciccio, il personaggio migliore del libro. Anche se queste ultime pagine sono state introdotte ad arte per dare un contenuto a una storia che non ne avrebbe, la scrittrice lo fa con molto stile e garbo. Le ultime pagine sono sicuramente le migliori. Se il finale è furbo però è anche riuscito, tant'è che il libro è stato finalista al man booker prize, secondo me solo per le sue ultime pagine. A parte il finale, il libro parla di amori di tutti i tipi, omo e etero, d'alto bordo. Il fatto di parlare per 300 pagine solo di questo è il suo grosso limite.
Indicazioni utili
- sì
- no